Come riportano gli analisti di MPS Capital Service il cambio euro-dollaro è rimasto piuttosto stabile in attesa di nuovi sviluppi dal fronte Banche centrali. Il cambio si era momentaneamente riportato sotto l’1,07 per la prima volta da aprile penalizzato dal tono accomodante del presidente Draghi.
La moneta unica ha perso l’11,36% nei confronti del biglietto verde da inizio anno e lo 0,1% la settimana scorsa. Sempre nel report sul Forex, si segnala il recupero della sterlina dopo la debolezza del la settimana precedente dettata dall’atteggiamento piuttosto cauto della BoE in merito al primo rialzo tassi.
Prosegue la debolezza delle cosiddette ‘commodity currency‘, penalizzate dalle vendite generalizzate che hanno interessato le principali materie prime. Il deprezzamento ha interessato real brasiliano e rand sudafricano in primis, con quest’ultimo che continua ad aggiornare nuovi minimi storici vs dollaro. In controtendenza si è invece mosso il dollaro australiano, favorito dagli ottimi dati sul mercato del lavoro.

(Immagine: Mps Capital Services)
Una tendenziale debolezza è stata registrata anche dal comparto delle valute emergenti ad eccezione della lira turca che ha beneficiato dei dati sulla bilancia delle partite correnti risultati migliori delle attese.
Sul fronte speculatori, la pubblicazione dei dati della CFTC è stata posticipata a domani.