Euro, potrebbe essere il migliore anno degli ultimi dieci
Buone notizie per chi è pagato in euro e quest’estate pensa di partire in viaggio in un paese esterno ai confini del territorio dove circola la moneta unica. L’euro si è infatti gradualmente rafforzato negli ultimi mesi (+5% in un mese), favorito dalle indicazioni macro positive che danno segnali di ripresa per la regione, nonostante le minacce ancora pendenti sulla testa dei paesi del Sud d’Europa, come quella dei crediti deteriorati iscritti nei bilanci delle società finanziarie, quella dei debiti pubblici per via delle persistenti incertezze politiche, mentre in certi Stati membri del Nord la Bce ha paura per il rincaro esoso di alcuni mercati immobiliari. Ma i gestori e le banche ora consigliano di investire nell’euro e nell’azionario europeo, riducendo l’esposizione in Usa.
È insomma cresciuto l’ottimismo sul contesto e outlook economico in Europa. E pensare che doveva essere l’anno della spaccatura dell’Eurozona, con le elezioni presidenziali francesi che rappresentavano la minaccia numero uno. Invece Marine Le Pen, candidata protesta, anti migranti e anti europeista, è convinta di aver perso il voto proprio per la sua posizione estrema sul referendum contro l’euro e non solo contro i trattati, tanto da dirsi disposta a cambiare orientamento in merito. Per ora sui mercati per l’euro è il miglior anno in un decennio. In settimana la moneta ha toccato i massimi di sei mesi sul dollaro e da inizio anno la performance sui mercati è la migliore tra le divise del G-10.
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Il colosso americano dello streaming ha annunciato di aver concluso il primo trimestre del 2024 con un utile netto di $2,33 miliardi, o di $5,28 per azione, meglio degli $1,30 miliardi, o di $2,88 per azione, riportati nello stesso periodo dell’anno precedente.
I prezzi del contratto spot sull’oro sono balzati fino al nuovo record di $2.411,09 l’oncia subito dopo la notizia dell’attacco, mentre lo yen si è rafforzato.
Il Brent balza del 3,6%, oltre la soglia di $90 al barile.
Una recente decisione del Tribunale di Roma ha stabilito l’illegittimità delle cessioni di presunti rami d’azienda da parte di Bnl, ordinando il reintegro di 16 lavoratori precedentemente esternalizzati nel 2022. La sentenza rappresenta un significativo riconoscimento delle rivendicazioni dei dipendenti e delle posizioni sostenute dal sindacato First Cisl.