Effetto Fed: S&P 500 ai massimi di sempre, rialzisti ringraziano Powell
Il fatto che la Federal Reserve abbia soddisfatto le aspettative ha alimentato l’entusiasmo della Borsa Usa, con l’indice S&P 500 che apre la seduta sui massimi di sempre. Anche Donald Trump si è preso la briga di sottolineare il record con un tweet.
Jerome Powell ha provato a tenere un atteggiamento da falco per tre mesi, ma alla fine la sensazione degli operatori di Borsa (e degli analisi di State Street e Schroders, solo per citarne alcuni) è che cederà alle pressioni del presidente statunitense e a luglio imporrà un tagli dei tassi guida.
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Avvio contrastato a Wall Street. Gli indici si muovono cauti, sopra la parità il Dow Jones dopo l’attacco statunitense all’Iran, così come il Nasdaq, mentre l’S&P500 guadagna lo 0,1%.
L’economia statunitense ha continuato a espandersi a giugno 2025, sebbene a un ritmo più lento rispetto alla fine del 2024, come evidenziato dall’indagine di S&P Global. Le esportazioni in calo hanno pesato sulla crescita, mentre le scorte accumulate dalle aziende hanno parzialmente compensato questa flessione. I dazi hanno influito sull’aumento dei prezzi, con il settore manifatturiero particolarmente colpito.
Apple è in trattative con l’UE per modificare l’App Store e evitare sanzioni legate al Digital Markets Act. La società ha ricevuto una multa di 500 milioni di euro e ha un termine di due mesi per conformarsi alle regole europee, altrimenti rischia ulteriori sanzioni fino al 5% del fatturato medio giornaliero mondiale.
Inizia ufficialmente oggi l’era di Antonio Filosa al timone di Stellantis. Il manager assume ufficialmente il ruolo di Chief Executive Officer del gruppo europeo dell’auto e annuncia, con effetto immediato, il suo nuovo leadership team