Azionario Asia resiste al panico Brexit. Tokyo +2%, ma occhio a yuan e ad alert Cina
L’azionario asiatico riesce a resistere all’effetto Brexit e conclude la sessione resistendo alle vendite, con la Borsa di Tokyo che assiste anche al solido rialzo dell’indice Nikkei 225. Il listino sale +2,22%, a 15.283,95 punti.
Male invece Hong Kong -0,66%, debole Seoul -0,07%, mentre al momento anche Shanghai è solida con un rialzo superiore a +1%. La Borsa di Sidney ha chiuso inoltre le contrattazioni in territorio positivo, con l’indice S&P/ASX 200 +0,39%.
L’indice che monitora il trend dell’azionario in Asia escluso il Giappone, ovvero l’MSCI Asia Pacific, è sceso -0,6%; scontando anche i ribassi di Singapore.
Detto questo la Cina si prepara alle conseguenze dell’effetto Brexit, decidendo di svalutare lo yuan dello 0,9%, al ritmo più forte in 10 mesi, portando la valuta ai minimi di dicembre del 2010. La mossa è arrivata dopo che il Bloomberg Dollar Spot Index, lo scorso venerdì, ha segnato il balzo più forte dal 2011.
Lo stesso premier cinese Li ha lanciato un avvertimento, affermando che la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea rischia di far collassare l’intero sistema finanziario globale.
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