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Nasdaq e S&P 500, cosa dice l’analisi tecnica

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di Giulio Visigalli

Cosa ci dice l’analisi tecnica per Nasdaq e S&P500? I principali indici azionari Usa sono alle prese con una fase di volatilità che ha compromesso il solido quadro rialzista iniziato ad aprile 2020 dopo lo shock provocato dal primo lockdown della pandemia di Covid.
Vediamo quali sono le prospettive di medio termine di questi importanti benchmark secondo l’analisi tecnica realizzata dall’ufficio studi di Wall Street Italia.

Nasdaq, cosa ci dice l’analisi tecnica

Il Nasdaq 100 è l’indice che ha maggiormente sofferto le decisioni ad inizio anno della Fed che ha manifestato a gran voce la volontà di iniziare con l’aumento dei tassi e con la riduzione del bilancio.

Infatti, dal massimo storico a 16.764 punti, livello sfiorato anche ad inizio anno, l’indice tecnologico Usa ha già perso più del 15% rompendo al ribasso anche la media mobile a 200 periodi (linea gialla) su grafico giornaliero, cosa che non accadeva da marzo 2020. Dopo aver consolidato la fondamentale area supportiva di 14.000 punti, nelle ultime due settimane il Nasdaq 100 ha tentato invano per ben due volte di riportarsi al di sopra della media mobile a 200. Da tale livello, l’indice è stato nuovamente respinto dai venditori e si trova al momento a 14,170 punti.

In caso di ulteriore pressione ribassista, sarà fondamentale la tenuta di area 13.500-14.000 punti. Infatti, una violazione di tal area potrebbe far sprofondare rapidamente i prezzi verso target più profondi situati a 13.300-13.000 punti.

Nonostante la debolezza degli ultimi mesi, il trend di medio-lungo è ancora impostato al rialzo e in caso di dimostrazione di forza, un ritorno sopra i 15.000 punti potrebbe innescare un allungo verso i 15.500, con target più ambizioso in zona 16.000 punti.

Attesa debolezza anche per l’indice S&P500

Anche la situazione tecnica di medio periodo dell’indice S&P 500 è in via di indebolimento. Infatti, i bruschi cali di inizio anno hanno portato le quotazioni a perdere anche il 12% dai massimi storici a 4800 punti ed è stata violata al ribasso l’importante trendline rialzista costruita da maggio 2020 e confermata anche a dicembre 2021. Tale breakout ha condotto l’indice fino a 4300 punti, per poi rimbalzare ed essere nuovamente respinto dal livello di 4600 e si trova al momento nei pressi della fondamentale media mobile a 200 periodi (linea gialla) in zona 4400 punti.

In caso di prosecuzione della fase di incertezza è possibile uno storno dei prezzi verso area 4280 punti, mentre la situazione si aggraverebbe con una discesa delle quotazioni al di sotto dei 4173 punti, livello superato al rialzo a giungo 2020.

A conferma della debolezza di breve in atto si segnala la posizione short di alcuni indicatori trend follower come il Parabolic Sar e il Macd, mentre il più reattivo Rsi dopo essere sceso in area di ipervenduto è tornato in zona neutra.

Al contrario solo un consolidamento dei livelli attuali e un superamento al rialzo prima della media mobile a 200 e poi del livello di 4600 punti potrebbe fornire alcuni spunti per un’inversione del trend ribassista di breve avviato ad inizio anno. In tale scenario altre resistenze statiche che potrebbero ostacolare una salita dei prezzi si trovano in area 4715 punti, con target rialzista di più lungo sopra i 4800 punti.