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Napoleone Sarkozy lancia il Fondo Monetario Europeo

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Accordo a Bruxelles per il secondo salvataggio della Grecia. Il «Piano Marshall» per Atene (c’e’ stata una guerra?) e’ un palcoscenico global per il presidente francese, e’ lui che annuncia: “109 miliardi dall’Unione Europea e oltre 135 miliardi dai privati”. Solita solfa: debito che alimenta debito che alimenta debito. Cioe’: un’Europa (e tutti noi) a buffo.

L’ufficialità e’ preceduta – segno che i tempi cambiano – attraverso un tweet di Herman Van Rompuy, presidente della Ue: «la dichiarazione dei capi di Stato e di governo è stata approvata». E ancora, si legge nel documento conclusivo: «Concordiamo di sostenere un nuovo programma di aiuti per la Grecia e, insieme con il Fondo monetario e la partecipazione volontaria del settore privato, a coprire pienamente il ‘gap’ di finanziamento».

I privati parteciperanno al salvataggio della Grecia per una cifra pari a 135 miliardi di euro in 30 anni, annuncia Nicolas Sarkozy, novello Napoleone, che riesce ad avere la ribalta mondiale per l’annuncio del piano. Nella bozza si afferma che il Fondo salva-stati sarà messo in condizioni di agire secondo le nuove modalità «come veicolo finanziario il più presto possibile».

Il programma per la Grecia «sarà disegnato – si legge – in particolare attraverso tassi di interessi più bassi e l’allungamento delle scadenze (dei titoli – ndr), in modo tale da migliorare la sostenibilità del debito e il profilo di rifinanziamento della Grecia». Il secondo programma di salvataggio della Grecia è una «soluzione eccezionale» che prevede l’intervento del settore finanziario «su base volontaria» per scambio di bond, «rollover» e «buyback».

LA BOZZA – Ecco gli elementi principali del compromesso alla base del salvataggio della Grecia e euro, in seguito all’accordo raggiunto ieri notte a Berlino fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel. Innanzitutto, lo statuto dell’Efsf (il fondo salva Stati dell’Eurozona) verrebbe modificato in modo da consentire al Fondo l’acquisto diretto sul mercato secondario dei titoli di Stato greci o di altri paesi membri in crisi; oggi l’Efsf può intervenire solo sul mercato primario, ovvero al momento dell’emissione, e non raccogliere i titoli già sul mercato.

In secondo luogo il settore privato verrebbe coinvolto nei costi del salvataggio della Grecia con il «roll-over», ovvero l’impegno volontario a riacquistare i titoli greci di nuova emissione, probabilmente a 30 anni, dopo aver incassato il rimborso dei vecchi bond, oppure con lo scambio diretto dei vecchi titoli con i nuovi. Da notare che quest’operazione sarebbe considerata come un «default selettivo» da parte delle agenzie di rating.

Il terzo punto riguarda gli interessi sui prestiti dell’Eurozona ai paesi in crisi (Grecia, Irlanda e Portogallo), che verrebbero tutti ridotti al 3,5 per cento, mentre la durata del credito potrebbe essere allungata fino a 15-30 anni. Si parla anche, infine, di un impegno della Banca centrale europea ad accettare come «collaterali» per la liquidità fornita alle banche i titoli di Stato greci, se saranno garantiti dall’Efsf.

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BRUXELLES (Reuters) – I leader della zona euro hanno deciso di dare al loro fondo di salvataggio finanziario nuovi e più ampi poteri per evitare il contagio e aiutare la Grecia a superare la crisi del debito, secondo una bozza delle conclusioni del vertice straordinario.
I leader si sono riuniti a Bruxelles, dopo che la Banca centrale europea si è detta disposta ad accettare un default temporaneo della Grecia come parte di un piano che comprende prestiti ufficiali più lunghi e a tassi più bassi, uno swap del debito, un buyback di bond, ma nessuna nuova tassa sulle banche.

Il timore alla base era che la crisi del debito europeo potesse travolgere economie molto più grandi come quelle di Spagna e Italia. Grecia, Portogallo e Irlanda hanno già ceduto.

La bozza del vertice, ottenuta da Reuters, mostra che il fondo di salvataggio Efsf consentirà per la prima volta di aiutare in anticipo gli stati con i prestiti precauzionali, di ricapitalizzare le banche e di intervenire sul mercato obbligazionario secondario.

“Per migliorare l’efficacia dell’Efsf ed evitare il contagio, abbiamo convenuto di aumentare la flessibilità dell’Efsf” dice la bozza, elencando i tre passaggi fondamentali, quelli che la Germania aveva in precedenza bloccato.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno raggiunto una posizione comune nelle trattative di ieri notte a Berlino, insieme con il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

“Mi aspetto che saremo in grado di siglare un nuovo piano per la Grecia. Questo è un segnale importante. E con questo programma vogliamo estirpare i problemi alla loro radice” ha detto Merkel ai giornalisti all’arrivo a Bruxelles.

Il ministro delle Finanze olandese Jan Kees de Jager ha detto che un default a breve termine o un default selettivo per la Grecia, a lungo fortemente respinto dalla stessa Bce, ora è una possibilità. “La richiesta di evitare un default selettivo è stata rimossa”, ha detto al parlamento olandese.

Secondo la bozza, le scadenze sui prestiti di salvataggio per tutti e tre i paesi assistiti – Grecia, Irlanda e Portogallo – saranno estesi a 15 anni da 7 e mezzo e il tasso di interesse sarà ridotto a circa il 3,5% dal 4,5-5,8% di oggi.

L’Efsf sarà in grado di fare prestiti agli Stati in via cautelare, invece di aspettare fino a quando essi non hanno più la possibilità di ricorrere da soli al mercato, di ricapitalizzare le banche attraverso prestiti ai governi, anche se non sono sotto il programma di assistenza di Ue/Fmi.

Il Fondo potrà inoltre, per la prima volta, intervenire sui mercati obbligazionari secondari, a fronte di un’analisi della Bce che ne riconosce le “circostanze eccezionali” e di a una decisione unanime.

La Germania aveva bloccato tutte queste misure, quando la Commissione europea le aveva proposte nuovamente in febbraio, in un momento in cui la crisi era meno acuta, dicono fonti Ue.

I più ampi poteri dell’Efsf potrebbero aiutare a evitare o ridurre al minimo qualsiasi contagio di mercato in caso di insolvenza temporanea greca.

In quella che appare come una concessione da parte di Merkel nell’accogliere queste misure più audaci, Sarkozy ha lasciato cadere la richiesta francese di una tassa sulle banche per finanziare il piano di secondo salvataggio per la Grecia.

I leader hanno anche chiesto un “Piano Marshall” di investimenti pubblici europei per aiutare a rilanciare l’economia greca, in una profonda recessione a causa della draconiana austerità imposta da Ue/Fmi.