Mercati

Mps, via all’aumento di capitale. Ma rischia perdita di 1 miliardo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

SIENA (WSI) – I soci di MPS hanno dato il via ufficiale all’aumento di capitale da 3 miliardi che prenderĂ  il la il prossimo 8 maggio.

Nel giorno dell’assemblea del Monte dei Paschi di Siena, in terza convocazione, dove è stato discusso anche il rinnovo del consiglio di amministrazione, sono emerse ieri nuove inquietanti rivelazioni; che si possono riassumere, in sintesi, nella seguente incontrovertibile veritĂ : la banca senese continua a pagare lo scotto per gli errori commessi in passato.

Il suo problema numero uno ora si chiama Alexandria. La stampa italiana riporta l’ennesimo diktat che la Bce ha rivolto a Mps: stando a quanto riporta Reuters, la banca centrale ha chiesto con una lettera all’istituto di chiudere in anticipo l’operazione Alexandria con Nomura. Tale chiusura anticipata potrebbe comportare per Monte dei Paschi di Siena una perdita lorda, ai valori attuali di mercato, di circa 1 miliardo di euro. Venerdì scorso Mps aveva comunicato di avere una esposizione verso Nomura superiore a un terzo del capitale, ovvero del 35%, ben superiore al limite regolamentare del 25%.

L’ordine della Bce è stato comunicato con una lettera che il presidente Alessandro Profumo e l’AD Fabrizio Viola hanno inviato alla procura di Milano; i due manager affermano che il termine fissato dalla Bce è il 26 luglio “a meno che non intervenga un provato impedimento legale nel futuro in conseguenza del provvedimento civile o dell’inchiesta penale in corso”.

Non solo. Nella lettera i manager hanno spiegato come il patrimonio della banca sia esposto a un rischio indotto dalla struttura dell’operazione che dipende dall’andamento del credit spread sull’Italia. Il titolo Mps reagisce immediatamente, perdita -3,24% alle 13.21 a 0,597 euro.

Profumo e Viola scrivono nella lettera: “In altre parole se il credit spread si allargasse di 60 punti base sarebbe registrata una variazione negativa di patrimonio di circa 300 milioni di euro con conseguenze negative anche nel raggiungimento degli obiettivi patrimoniali (Cet1) fissati dalla Bce al 10,2%”, scrivono Profumo e Viola.

Il Cds sintetico cui Siena ha venduto protezione a Nomura in caso di default dell’Italia è insomma una spina che continua a rimanere nel fianco di Mps. Tanto che si parla ora di una operazione che espone Mps a un rischio permanente sul patrimonio.

Durante l’assemblea ha preso la parola intanto l’AD Fabrizio Viola, sottolineando che per Mps l’aggregazione chiesta dalla Bce può essere “una opportunitĂ  e non un problema”.

Nella relazione sul bilancio 2014 dell’istituto presentata all’assemblea degli azionisti, Viola ha parlato di un bilancio “che chiude con una grande perdita, 5,4 miliardi, che conclude un triennio in cui le perdite cumulate sono state di 10 miliardi. Questa è l’evidenza piĂą chiara della situazione straordinaria. Viola ha voluto porre l’accento sull'”enorme mole di lavoro fatto, pur in un contesto molto difficile, per eliminare molte debolezze e rafforzare la banca”.

Il presidente della Fondazione Mps ha sottolineato ai giornalisti che la Fondazione sta giĂ  valutando alcuni nomi per il “dopo Profumo”. Profumo, che oggi sarĂ  confermato, aveva giĂ  reso nota l’intenzione di lasciare dopo l’aumento di capitale.

“Abbiamo dato mandato congiunto ai cacciatori di teste – ha detto Marcello Clarich – valuteremo poi con i pattisti. Non c’è una scadenza ma siccome il presidente Profumo ha annunciato questa decisione dobbiamo trovare delle soluzioni adeguate. Stiamo andando a esplorare alcune soluzioni in perfetto accordo”.

E ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci siano giĂ  dei nomi, Clarich ha detto: “certamente”.

“Non è il mio stile”, così Clarich ha poi risposto, a margine dell’assemblea dei soci, all’invito di Bruno Valentini, sindaco di Siena, ad “alzare la voce” nel corso della riunione per tutelare il legame tra Mps e il territorio di Siena, oltre che ad auspicare che la Direzione generale rimanga a Siena. Nel caso di un’aggregazione di Mps attraverso una operazione di M&A, infatti, la sede potrebbe essere anche spostata. E a Siena ci sono 3.500 dipendenti dell’istituto.

“Anche io mi aspetto di piĂą dal sindaco e dalla comunitĂ  locale, tenendo presente che la Fondazione non è espressione solo del territorio, ma di una comunitĂ  piĂą ampia. I rapporti con il sindaco sono corretti e spero di stima reciproca. Ma io sono autonomo e non autoreferenziale”, ha detto Clarich.

Per quanto riguarda la quota che spetterĂ  al Tesoro, come corrispettivo degli interessi sui Monti-bond, pari a 243 milioni da pagare il prossimo 1 di luglio, andrebbero, allo stato attuale, “circa 449 milioni di nuove azioni Mps, numero da rettificare post-aumento di capitale.

A titolo meramente esemplificativo, ripeto esemplificativo, assumendo il prezzo delle azioni Mps ai livelli del 4 di marzo, la quota del Tesoro sarebbe intorno al 4%, post-aumento”. Lo ha detto Fabrizio Viola, ad di Mps, rispondendo a una domanda di un socio nel corso dell’assemblea degli azionisti della banca senese.

(Lna-DaC)