Economia

Mps, criticità con il maxi-esodo: nel 2023 la resa dei conti

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Oggi a Siena si celebra Sant’Ansano, una festa patronale dal retrogusto amaro quest’anno perché è anche il giorno in cui Banca Mps renderà esecutivo il maxi-esodo di oltre 4 mila dipendenti.

Una riduzione del personale corposa che, secondo fonti ben informate sulle vicende dell’Istituto di Credito senese e intercettate da “Wall Street Italia”, andrà a creare non pochi problemi sul piano operativo e che lascia presagire un 2023 quanto meno in salita.

Nuovi problemi all’orizzonte per Banca Mps

La prima criticità riguarda il numero di filiali, rimasto invariato, con una forza lavoro ridotta di circa un quinto.

L’esodo sarà di ben 4.125 dipendenti della banca senese che andranno in pensione tutti insieme oggi. Secondo quanto rivelato dalla nostra fonte, c’era un piano per spostare le risorse in eccedenza della direzione generale verso l’agenzia, ma poi dalle adesioni è emerso un trend differente. Un terzo delle uscite dovrebbe essere infatti concentrato nella direzione generale, a Siena, Milano, Roma, Padova, Mantova e Lecce. Persone che dovranno per forza di cose essere sostituite.

Un futuro complicato

La scelta del taglio al personale di Mps è figlia del piano industriale dello scorso anno, il quale era stato concepito però in virtù di un’acquisizione, da parte di Unicredit, che non si è più concretizzata. La situazione attuale della banca è invece totalmente cambiata, senza più alcun potenziale compratore alla finestra e in attesa delle decisioni del nuovo governo (che dal 2016 è primo azionista della banca con una quota del 68%): negli ultimi mesi è stato varato il settimo aumento di capitale in 14 anni da 2,5 miliardi e i numeri negativi del terzo trimestre non lasciano presagire nulla di buono.

Insomma, secondo la nostra fonte l’impatto del maxi-esodo potrebbe complicare parecchio la situazione all’interno dell’istituto di credito senese e l’anno prossimo ci sarà una sorta di resa dei conti anche per i vertici. Il dossier Mps è già sul tavolo del Mef. Le indiscrezioni non sembrano far intuire scossoni nell’immediato, ma il ministro Giorgetti nel caso proseguisse il trend negativo dei conti potrebbe decidere di intervenire in maniera forte. Precisamente, quando sarà nominato il nuovo Cda della banca nella primavera 2023.