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Morgan Stanley: senza accordo Usa-Cina, suona campana recessione

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L’escalation delle tensioni tra Usa e Cina, che ieri ha mandato ko i listini europei prima e Wall Street dopo, allunga un’ombra sulla tenuta dell’economia statunitense. La preoccupazione è tale che, secondo alcuni economisti, sentiti da Bloomberg, se Stati Uniti e Cina non verranno a patti, il mercato azionario non sarà in grado di raddrizzare il suo corso . E le conseguenze saranno ingestibili per l’economia.

È una visione minoritaria, certo, ma per Mike Wilson, stategist di Morgan Stanley, tra i pochi che avevano previsto i crollo dei mercati dello scorso dicembre, le ultime tappe della guerra commerciale tra le due potenze ha aumentato le probabilità di una recessione economica prolungata, quella che viene definita “il killer più affidabile dei mercati rialzisti”.

“Il rischio di una recessione economica è aumentato notevolmente”, ha detto Wilson in una nota ai clienti lunedì. “Mentre la correzione della scorsa settimana ha aiutato a portare il rischio-rendimento più vicino al livello bilanciato, riteniamo che le aspettative sugli utili si mantengano più alte del 5-10%.”

Sulla stessa linea John Normand, strategist di JPMorgan Chase & Co, secondo cui la guerra commerciale in corso potrebbe spingere alcuni dei più grandi indicatori economici verso quelli che chiama “livelli simili alla recessione”. Sul fronte dei mercati, Normand mette in conto un ulteriore calo del 10%.