Economia

Microsoft chiude Linkedin in Cina, la colpa è della censura

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LinkedIn dice addio Cina. Il social dei contatti professionali per eccellenza ha deciso di lasciare il gigante asiatico, chiudendo i suoi uffici nel Paese. Una decisone che diventerà esecutiva nel giro di un mese e che prende le mosse, come spiega l’azienda controllata da Microsoft, da un ambiente diventato sempre più difficile dal punto di vista operativo anche per i requisiti sempre più stringenti richiesti da Pechino nei confronti di aziende tecnologiche che gestiscono dati.

Che cosa c’è dietro l’addio

Qualche mese fa, secondo quanto aveva scritto il Wall Street Journal, l’authority cinese che vigila su internet aveva imposto ai vertici di LinkedIn di regolare meglio i propri contenuti, dando loro 30 giorni di tempo. Una decisione che aveva reso sempre più tesi i rapporti fra l’azienda americana e la Cina, al punto da arrivare alla decisone di lasciare il paese.

“LinkedIn sostituirà il suo servizio cinese con un servizio di job board senza funzionalità di social media“, spiega la nota pubblicata in giornata dall’azienda guidata da Jeff Weiner, che sul suo blog ufficiale ha poi citato come causa della scelta “maggiori requisiti di conformità“.

Parole che suonano come un chiaro riferimento all’intervento con cui a marzo l’authority locale di vigilanza su internet ha intimato alla compagnia di bloccare i profili di giornalisti e attivisti per i diritti umani a causa di contenuti ritenuti “proibiti“.

Una vicenda questa che in Usa ha attirato delle critiche su LinkedIn stessa, accusata già da tempo di assecondare la politica censoria di Pechino pur di continuare ad operare nel Paese.

“Noi sosteniamo fortemente la libertà di espressione – si erano difesi i vertici del social media – e siamo fondamentalmente in disaccordo con la censura governativa. Ma allo stesso tempo crediamo che l’assenza di LinkedIn dalla Cina negherebbe a tanti professionisti cinesi un mezzo per restare in contatto gli uni con gli altri”.

Negli ultimi tempi però le pressioni si sono fatte sempre più forti e insostenibili, portando inevitabilmente alla fine di un’avventura cominciata nel 2014.

Linkedin, unico social network americano in Cina

LinkedIn è stata acquistata da Microsoft nel giugno del 2016 per la cifra record di 26,2 miliardi di dollari. Una mossa  che aveva l’intento di marcare il futuro del gruppo, molto focalizzato sul mondo professionale di servizi e tecnologie.

Resta ora da capire,  se questa “fuga” dalla Cina potrà avere ricadute.

I dati della società di ricerca Statista suggeriscono che la Cina è il terzo mercato più grande di LinkedIn con 50 milioni di utenti (su 600 milioni totali) . A luglio, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha dichiarato che LinkedIn contribuisce a circa 10 miliardi di dollari di entrate annuali.

Va infine ricordato che LinkedIn era l’unico social media americano presente in Cina. Facebook per anni ha cercato un approdo possibile, ma senza successo. Stessa sorte è toccata a Twitter e Google.

Per ora la notizia non ha avuto nessun impatto sul titolo Microsoft, che ha chiuso ieri la sesta di Wall Street in rialzo del 2% circa a 302,75 dollari.