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Da Michael Bloomberg 100 milioni di dollari per campagna anti-Trump

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Quella dell’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, potrebbe essere la spesa elettorale più elevata mai sostenuta da un singolo individuo in una campagna presidenziale.
Secondo quanto riportato dal New York Times, Bloomberg sta avviando una campagna online da 100 milioni di dollari, con l’obiettivo di attaccare il presidente Donald Trump.
Al momento non è ancora chiaro se Bloomberg si unirà in prima persona alle primarie dei Democratici per tentare di ostacolare la rielezione dell’avversario repubblicano.

Pronta a debuttare in alcuni stati

La campagna pubblicitaria online partirà oggi (venerdì) in quattro stati americani: Arizona, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin e continueranno a essere attivi fino al termine delle primarie democratiche, con o senza la discesa in campo di Bloomberg.
Ma la lista degli stati ritenuti politicamente contesi, e per questo meritevoli di campagne d’opinione, potrebbe aumentare, ha fatto sapere lo staff del magnate newyorchese.

I contenuti della campagna

Fra i messaggi anti-Trump contenuti nella campagna ci sono inserzioni del tipo: “Un tweet non dovrebbe minacciare la nostra sicurezza nazionale!”, accompagnato a un’immagine dell’attuale presidente Usa.

“Se credi”, come lo crede Mike Bloomberg, “che Donald Trump rappresenti una minaccia esistenziale per il nostro paese, è un momento in cui serve tutto l’aiuto possibile”, ha dichiarato Howard Wolfson, un consigliere politico dello stesso Bloomberg, “il pensiero è che le elezioni generali sono già iniziate”.

“Siamo molto chiari: per noi Mike è il miglior candidato per battere Trump, e uno dei motivi per i quali è il miglior candidato è che può affrontare la lotta immediatamente e con fermezza”, ha detto Wolfson lasciando intendere che non molti altri contendenti avrebbero potuto sborsare prontamente 100 milioni con l’obiettivo demolire l’immagine dell’avversario.

Secondo il New York Times, la spesa sostenuta in quest’occasione da Bloomberg “è una dimostrazione di forza finanziaria senza precedenti e un messaggio preventivo per ridurre le prevedibili critiche democratiche sul fatto che il denaro di Bloomberg sarebbe meglio speso in difesa delle priorità del partito, piuttosto che sulle sue ambizioni presidenziali”.

Difficilmente i democratici avranno qualcosa da eccepire su una campagna ostile all’attuale presidente.