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Mercati: investitori riscoprono l’Italia e il Sud Europa

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NEW YORK (WSI) – La crisi dei debiti sovrani ha portato gli investitori di tutto il mondo a stare sull’attenti nei confronti del Sud Europa e dei cosiddetti Pigs (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna). Ma, guardando anche alla performance degli indici azionari di questi paesi, l’atteggiamento sembra essere cambiato.

Certo, la cautela è sempre d’obbligo. Tuttavia i flussi di investimento nella regione stanno tornando, come confermano i dati di EPFR, società che monitora i flussi di tutto il mondo.

Investimenti per un valore complessivo di $13,4 miliardi hanno interessato l’area da gennaio: un balzo considerevole, se si considera che lo scorso anno il valore totale dei flussi era stato pari a poco più di $1 miliardo.

Il risultato è che l’azionario di questi paesi, nel 2013, ha fatto bene: il Ftse Mib dell’Italia ha incamerato un guadagno dell’8% (in realtà è quello che ha fatto peggio); l’Ibex della Spagna +12%; indice di Atene +21% e il PSI 20 del Portogallo è salito +10%.

Certo, non si può parlare di performance proprio stellari; sia i flussi di investimento che i ritorni dell’azionario sono infatti inferiori rispetto al resto dell’Europa; tuttavia, gli investitori ora stanno chiaramente tornando a guardare ai Pigs, in cerca di opportunità.

“Nell’ultimo anno c’è stato un considerevole cambiamento a livello di sentiment – ha detto Bertie Thomson, gestore di portafoglio presso Aberdeen Asset Management, con sede a Londra – Prima gli investitori avevano paura di perdere soldi; ora sono preoccupati di perdere opportunità”.

Alec Young, strategist dell’azionario globale presso S&P Capital IQ, fa notare poi che il calo dei rendimenti dei debiti sovrani in Italia e Spagna – dal 6,5% dell’estate del 2012 al 4% circa – aiuterà le società delle rispettive economie ad accedere al credito e a crescere in modo più semplice (anche se a tal proposito è necessario ricordare come le banche italiane tengano i rubinetti del credito ben chiusi; di conseguenza, Young prevede che gli utili potrebbero crescere nel 2014 del 17,3% in Spagna, e addirittura del 30% in Italia.

“Il Sud Europa sarà il Giappone del 2014”, afferma, riferendosi ai forti acquisti che hanno interessato i listini azionari giapponesi nel 2013.

Ma non tutti sono così ottimisti. Bob Sewell, amministratore delegato di Bellwether Investment Management, osserva attentamente il Sud Europa, ma non è ancora pronto a investire nell’area in modo massiccio, temendo il dilagare delle proteste e il rischio che i governi vengano rovesciati, complici gli alti tassi di disoccupazione.

In termini operativi, all’interno dei Pigs l’indice spagnolo è scambiato a un valore price-to-earnings pari a 13,5 volte; l’Italia a 12 volte gli utili; la Grecia a 20,9 volte e il Portogallo a 19,6 volte. La Grecia e il Portogallo si confermano i mercati più costosi e il motivo, stando a quanto affermano alcuni esperti, risiede nelle aspettative di crescita più alte che si hanno verso questi due paesi.

“Probabilmente le valutazioni non torneranno a essere più molto convenienti, ma non sono costose”, fa notare Young, secondo cui in totale la crescita degli utili in Europa potrebbe essere del 13% nel 2014. Young consiglia ai suoi clienti più aggressivi di puntare sui paesi Pigs attraverso i fondi iShares MSCI Italy Index e iShares MSCI Spain Capped ETF; per i più cauti, il consiglio è di guardare all’ SPDR Euro Stoxx 50 ETF, fondo più ampio che ha un’esposizione verso l’Europa centrale e meridionale.