Economia

Mattarella bacchetta le imprese: “Pagate di più i giovani”

“È una responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese: troppi giovani cercano lavoro all’estero, per la povertà delle offerte retributive disponibili”.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sferzato oggi gli imprenditori italiani in occasione del suo intervento all’assemblea generale di Confindustria. Ecco i punti salienti del suo discorso.

Le parole di Mattarella

Il presidente della Repubblica ha anche elogiato “il mondo dell’industria italiana, così centrale nella vita del Paese e così prezioso nell’ambito dell’Unione Europea”, che contribuisce, on il suo impegno e con il suo lavoro, “al rafforzamento della Repubblica e delle sue istituzioni, secondo la significativa affermazione: la Costituzione esprime anche l’anima delle imprese italiane”. Mattarella ha altresì ricordato che “le aziende sono al centro di un sistema di valori, non soltanto economici” e che hanno “responsabilità che superano i confini delle sue donne e dei suoi uomini; e, aggiungo, dei suoi mercati. Le imprese sono veicoli di crescita, di innovazione, di formazione, di cultura, di integrazione, di moltiplicazione di influenza, fattore di soft-power. E sono, anche, agenti di libertà“.

Generare ricchezza a suo avviso “è una rilevante funzione sociale” ed è “una delle prime responsabilità sociali dell’impresa”, riecheggiando così il pensiero dell’economista Milton Friedman. Tuttavia, Mattarella ha precisato che tale ricchezza deve essere diffusa ed evidenziato l’importanza della lotta ai monopoli e della concorrenza all’interno di un mercato libero.

Democrazia e lavoro

Il presidente della Repubblica ha poi evidenziato il nesso tra democrazia e lavoro: la prima “è è rispetto delle regole, a partire da quelle sul lavoro”. A suo avviso, sarebbero incomprensibili le imprese che “non si curassero della salute dei dipendenti, […] dei danni provocati all’ambiente, [..] se non sapessero guardare al futuro, […] se pensassero di non dover rispondere ad alcuna autorità o alla pubblica opinione, in merito a eventuali conseguenze di proprie azioni”.

Mattarella ha ricordato  infine che “democrazia e mercato hanno in comune l’idea di uguaglianza e concorrono entrambi alla sua attuazione”, come scrive, nel suo ultimo libro, il giornalista britannico Martin Wolf.