Lovaglio (MPS): nessun impatto da crisi mercati, deal con Mediobanca si concluderà in estate

Fonte: Istock
I mercati sono in tilt in preda alle turbolenze scaturite dai dazi ma queste dinamiche non influenzeranno l’accordo con Mediobanca. A sostenerlo l’amministratore delegato del Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio, nel corso di un’intervista alla Cnbc.
Il Monte dei Paschi di Siena è fermo sui suoi piani di acquisizione di Mediobanca dal valore di circa 13 miliardi di euro e il closing dell’operazione sarà a luglio, conferma Lovaglio.
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La più antica banca del mondo ancora in attività ha sorpreso gli investitori a gennaio proponendo un’offerta per tutte le azioni di Mediobanca, prestigioso istituto focalizzato sulla gestione patrimoniale e sull’investment banking. Mediobanca ha respinto la proposta, denunciando che si tratta di una mossa “ostile” e priva di motivazioni finanziarie.
L’Ops di MPS su Piazzetta Cuccia, ha sostenuto al momento della presentazione dell’offerta Lovaglio, “non andrà a colpire l’identità di Mediobanca che vede già un contributo del wealth management e della banca d’affari che è pari al 35% dell’utile netto, un contributo pari quasi a quello del credito al consumo di Compass che contribuisce col 30%. “Il contributore principale è il 13% della quota Generali che rappresenta circa il 40% dell’utile totale”, ha sottolineato il manager, aggiungendo che “senza la quota di Generali, il valore di mercato di Mediobanca sarebbe non più di 7 miliardi di euro.
Il Monte dei Paschi ha affrontato diverse sfide nel corso degli anni, tra cui il salvataggio da parte del governo italiano nel 2017 dopo che non era riuscito a raccogliere la liquidità necessaria dagli investitori privati. Il governo italiano ha venduto la sua quota di maggioranza nel Monte dei Paschi e attualmente rappresenta meno del 12% della proprietà.
Le dichiarazioni di Luigi Lovaglio
L’amministratore delegato della banca, Luigi Lovaglio, ha dichiarato alla Cnbc che il Monte dei Paschi “è tornato” e “ha il controllo del nostro destino”. Alla domanda se le turbolenze di mercato in corso possano rappresentare un problema per i suoi piani di espansione, Lovaglio ha risposto: “La situazione [del mercato] non avrà un impatto sul nostro accordo”.
“Al contrario, [la situazione del mercato] sta confermando che le dimensioni contano, [sta] confermando che è necessario diversificare i ricavi”, ha detto, aggiungendo che se fossero già un’entità combinata, sarebbero ‘più forti’ e ‘avrebbero la capacità di reagire molto più rapidamente’.
La recente volatilità del mercato ha indotto alcune aziende a sospendere alcune operazioni. La società di private equity britannica 3i Group Plc avrebbe rinviato la vendita del produttore di cibo per animali MPM, mentre la società di fintech Klarna ha messo in pausa i suoi piani di IPO.
Altri analisti hanno messo in guardia sulle limitate sinergie derivanti dall’unione di due banche diverse. Barclays, ad esempio, ha dichiarato di aver tagliato il suo obiettivo di prezzo per il Monte dei Paschi, assumendo una visione più scettica sui potenziali guadagni derivanti da un accordo con Mediobanca. “Se il Monte dei Paschi decidesse di spendere di più per convincere la maggioranza degli azionisti istituzionali di Mediobanca, l’eccesso di capitale potrebbe ridursi”, ha dichiarato Barclays.
Oggi Lovaglio ha ribadito che l’offerta per Mediobanca presenta un “prezzo equo” e non ha commentato se la società intende addolcire l’accordo per renderlo più interessante per gli azionisti di Mediobanca. “Speriamo di poter completare l’operazione entro luglio”, ha aggiunto.
L’andamento del titolo MPS in Borsa
Ieri, in un contesto di ribasso dei mercati azionari globali, le azioni del Monte dei Paschi e di Mediobanca hanno chiuso entrambe in ribasso di circa il 5%. Da quando il Monte dei Paschi ha annunciato la sua intenzione di acquistare Mediobanca il 24 gennaio, le azioni di quest’ultima hanno perso circa il 14% del loro valore e le prime circa l’8,5%.
L’offerta del Monte dei Paschi per Mediobanca giunge in un momento di più ampio consolidamento del settore bancario italiano. L’anno scorso UniCredit ha annunciato un’offerta per acquistare il rivale Banco BPM per circa 10 miliardi di euro.
Lovaglio ha affermato che queste offerte rappresentano la prima ondata di consolidamento nazionale per le banche italiane.
“Credo che questa sia la prima fase [del consolidamento] e, probabilmente, avremo una seconda fase tra due anni. Ecco perché, combinando il Monte [dei] Paschi con Mediobanca, saremo in grado di tornare ad essere una delle banche più importanti del mondo.