Economia

L’inflazione si “mangia” l’incremento dei redditi

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L’inflazione ha raggiunto i valori massimi dagli ultimi quarant’anni e la dinamica dei prezzi in Italia è stata spinta soprattutto dai rincari degli energetici, che stanno cominciando a rientrare. Ma gli indicatori congiunturali prospettici non prefigurano un’accelerazione dell’attività produttiva nel breve termine. La spesa delle famiglie in estate è stata solo in minima parte alimentata dall’aumento del potere di acquisto (0,3% in termini congiunturali), in quanto l’incremento dei redditi nominali (1,9%) è stato largamente eroso dall’inflazione (1,6%). Ne è derivato un marcato riassorbimento della propensione al risparmio, scesa al 7,1% del reddito disponibile (dal 9% del trimestre precedente), circa un punto percentuale al di sotto della media del biennio antecedente la pandemia.

Così l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) nella sua Nota sulla congiuntura di febbraio, in cui aggiorna le previsioni formulate a novembre sull’andamento dell’economia italiana nel periodo 2022-2024. Il quadro macroeconomico dell’economia italiana, dice l’Upb, è circondato da un’incertezza ancora molto ampia, riconducibile principalmente alle prospettive del commercio internazionale, oltre che alla forte volatilità dei mercati delle materie prime, sulla quale pesano le tensioni geopolitiche con la Russia.

Inflazione e crescita

Nel dettaglio l’ufficio sottolinea che “dopo un primo trimestre ancora debole, a causa del persistere di tensioni globali, la crescita si rafforzerebbe gradualmente avvantaggiandosi dell’allentamento delle pressioni inflazionistiche“. Secondo la Nota sulla congiuntura di febbraio dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nel 2024 la dinamica del Pil si consoliderebbe all’1,4% “ipotizzando il progressivo miglioramento del contesto geopolitico ed economico internazionale”. La stima è in linea con quella del governo per quest’anno ma non per il prossimo, visto che la Nadef indica per il 2024 una crescita dell’1,9%. L’Upb precisa che “le previsioni assumono la completa attuazione dei programmi di investimento del Pnrr, concordati in sede comunitaria, ma anche la prosecuzione del ciclo di politica monetaria restrittiva della Bce inaugurato nella seconda metà dello scorso anno”. Proprio l’attuazione del Pnrr, insieme alla guerra in Ucraina, rappresenta però uno dei fattori incertezza che gravano sulle previsioni. “Il conflitto in corso alle porte dell’Ue rappresenta certamente il rischio maggiore, su tutti gli orizzonti di previsione”, scrive l’Upb. Inoltre, “nonostante il relativo allentamento delle frizioni nella logistica e dei colli di bottiglia nell’offerta, i fortissimi aumenti dei costi energetici e la carenza di alcuni materiali potrebbero incidere sull’ipotesi dell’integrale, tempestiva ed efficiente attuazione dei progetti di investimento del Pnrr“.

Domina la prudenza

Per quanto riguarda gli investimenti, le famiglie restano prudenti. Gli investimenti rallentano e si manifestano alcune tensioni sul credito. Nel dettaglio, si legge nella Nota, l’andamento in corso d’anno degli investimenti è stato però caratterizzato da un marcato rallentamento (dal 3,8% nella media di gennaio-marzo allo 0,8% del periodo estivo). La dinamica dell’accumulazione nel 2022 ha riflesso il buon andamento della componente relativa a impianti e macchinari e, in misura anche maggiore, di quella delle costruzioni, che ha continuato a beneficiare di consistenti incentivi governativi. Il tasso di investimento, rapporto tra investimenti fissi lordi e valore aggiunto, si è mantenuto in estate su un livello (25%) prossimo al valore massimo dell’ultimo decennio; la quota di profitto, misurata come risultato lordo di gestione sul valore aggiunto ai prezzi base delle società non finanziarie, ha interrotto in estate la tendenza discendente iniziata a partire dal 2021, stabilizzandosi al 39,8 per cento.

Infine sul finire del 2022 si è assistito ad un indebolimento del mercato creditizio, riconducibile sia alle peggiori attese sull’andamento dell’economia, sia al deterioramento delle condizioni di finanziamento.