Economia

I parlamentari siciliani si alzano l’indennità. Ecco perchè

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L’inflazione è alle stelle, il caro vita incombe e gli stipendi rimangono fermi. Sì, ma non per tutti. Tra i pochissimi fortunati che vedranno la loro busta paga lievitata abbiamo i deputati regionali siciliani. L’indennità dei parlamentari dell’Ars, l’Assemblea Regionale siciliana, passa dai 10,45 milioni del 2022 a 11,2 milioni per il 2023. Per le casse dell’Ars si tratta di una maggiore spesa per 750 mila euro, poco più di 10.700 euro per ognuno dei settanta parlamentari, con un incremento dunque di circa 890 euro lordi al mese.Come si legge nella nota integrativa al bilancio interno dell’Ars, approvato in aula:

“Occorre precisare che le voci fondamentali, costituite dall’indennità parlamentare e dalla diaria, sono state modificate a decorrere dal 1° gennaio 2014 per tenere conto del limite complessivo di 11.100,00 mensili previsto dalla legge regionale 4 gennaio 2014, numero 1 – la stessa legge prevede che la misura del trattamento sia soggetta ad adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat del costo della vita; l’aumento deciso dell’inflazione nell’anno trascorso ha pertanto portato a una rimodulazione in aumento della spesa”.

Possibili risparmi di spesa per l’Assemblea regionale siciliana potrebbero arrivare dall’esito del contenzioso aperto con l’amministrazione finanziaria in tema di Irap sulle pensioni erogate, con un costo attuale di 4 milioni di euro. E’ quanto si legge nella relazione del collegio dei Questori per il bilancio interno dell’Ars, approvato a sala d’Ercole.

Per Palazzo dei Normanni questa imposta “non è dovuta sui trattamenti pensionistici diretti e di reversibilità corrisposti, stante la natura di ente pensionistico che l’Assemblea regionale riveste. Nelle more dell’espletamento dell’iter contenzioso, nel rispetto del principio di prudenza della relazione del bilancio, la somma necessaria al pagamento dell’imposta è comunque stata accantonata alla voce fondo oneri e rischi-processi in corso. Si è altresì provveduto, come negli anni precedenti, a confermare gli stanziamenti nella missione dei Fondi di accantonamento, al fine di dotare le scritture contabili dell’Assemblea degli strumenti idonei a rispondere alle esigenze poste dalla normativa contabile e da spese impreviste derivanti da contenziosi ed oneri, come peraltro indicato nei giudizi di parifica del bilancio regionale della Corte dei Conti, nonché per far fronte alla problematica inerente alla quiescenza e previdenza di deputati e personale”.