Economia

Libor: è arrivato il momento dell’addio, si cambia nel 2022

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È arrivato il momento dell’addio per il Libor, il tasso che per 45 anni è stato punto di riferimento per la sottoscrizione dei contratti per prestiti e mutui. Dal 1 gennaio 2022 partirà la transizione verso un regime basato su un nuovo insieme di tassi overnight privi di rischio (Rfr) mentre il Libor continuerà a vivere, in forma minore, per i 230 trilioni di dollari di contratti esistenti che lo utilizzano come base per il pagamento degli interessi.

La svolta dopo gli scandali del 2012

La nuova era arriva dopo anni di sforzi e di preparazione per sostituire il Libor, la cui sorte era segnata fin dal 2012 quando vennero galla una serie di scandali, che vedevano coinvolti i trader delle principali banche di investimento.  In pratica, le banche alzavano o riducevano i propri tassi di interesse per influenzare la media complessiva, nel tentativo di trarre profitto dai trade e di dare l’impressione che la banca fosse più solvibile di quanto in realtà non fosse.

Gli inquirenti hanno scoperto che il Libor è stato oggetto di manipolazioni improprie fin dal 1991. Una volta venuto a galla lo scandalo, la British Banker’s Association (o BBA)  ha affidato la responsabilità di calcolare il tasso di interesse all’ICE. Da quel momento il BBA LIBOR è diventato l’Intercontinental Exchange (ICE) LIBOR.

Per evitare di correre i rischi del passato, si è deciso ora di passare da un sistema che si basava sulle stime delle banche sui livelli futuri del tasso, e dunque stime soggettive, a un sistema che si basa invece sui tassi di prestito overnight, ovvero sulle transazioni avvenute il giorno prima.

I nuovi tassi dunque riflettono accordi conclusi non operazioni future come avveniva con il Libor.

Libor: che cosa è

Il LIBOR (acronimo inglese London Interbank Offered Rate) è nato come tasso di riferimento che mostrava i tassi di interesse giornalieri su prestiti e altri strumenti finanziari nel mondo. Creato come misura uniforme dei tassi di interesse tra le banche e si è rivelato indispensabile durante la rapida espansione del mercato dei tassi di interesse negli anni ‘80. Basandosi sui risultati di un sondaggio completato dalle banche e non sui dati oggettivi delle transazioni, l’indice è diventato particolarmente vulnerabile alle manipolazioni.