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Leonardo: titolo sui massimi da due anni, per gli analisti potenziale upside del 40%

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Nuovo allungo di Leonardo, già protagonista di un rally dall’inizio del conflitto russo-ucraino (+28%) grazie anche ai positivi giudizi degli analisti. Oggi, 11 marzo, il titolo della società aerospaziale mette a segno un nuovo rialzo supportato dai conti 2021 e soprattutto da una guidance 2022 apprezzata dagli analisti con un giudizio positivo sui flussi di cassa stimati a circa 500 milioni. I ricavi sono attesi tra 14,5 e 15 mliardii, l’ebita tra 1,18 e 1,22 miliardi.

Il titolo sale così dell’9,9% avvicinando quota 9 euro, soglia mai raggiunta dall’inizio del primo lockdown di marzo 2020.

Il giudizio degli analisti su Leonardo

Ma alcuni analisti considerano i livelli attuali sotto il potenziali di rialzo, che Banca Akros vede a 12 euro (buy). Ancora più alto il target di MorningStar che si spinge fino a 12,75 euro (il 40% in più rispetto ai valori attuali). Anche per Mediobanca e Stifel il titolo è sottovalutato: le due banche d’affari fissano il target price rispettivamente a 10 e 10,5 euro con rating outperform e buy.

Dietro questi giudizi positivi, ci sono le potenzialità di sviluppo del business alla luce dell’aumento delle spese per la difesa messo in conto da alcuni Paese, Italia inclusa. Fin dall’inizio di marzo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha lasciato intendere che il mutato scenario internazionale imporrà di destinare maggiore risorse alle forze armate e agli armamenti. Cifre in via ufficiale non ne sono state fatte. Anche voci ufficiose parlano di un aumento del budget di spesa per questo settore, al netto degli investimenti dagli attuali 25,9 miliardi ad almeno 36 miliardi entro il 2027.

Dividendo di 0,14 euro

Il gruppo ha realizzato un utile di 587 milioni di euro (142%) nel 2021 su ricavi per 14,1 miliardi di euro (+5%) e con un ebita di 1,123 miliardi (+20%). La società ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,14 euro per azione ai soci.

Esposizione verso Russia e Ucraina

Per quanto riguarda la crisi russa, il gruppo specifica di non essere esposto in maniera significativa verso questi due Paesi.

“Nello specifico, l’esposizione patrimoniale al 31 dicembre 2021 verso l’Ucraina e’ nulla e l’esposizione patrimoniale netta nei confronti di operatori direttamente coinvolti dal regime sanzionatorio verso la Russia e’ pari a circa 30 milioni di euro. Il portafoglio ordini verso la Russia è di circa 25 milioni, mentre il portafoglio verso l’Ucraina è pari a circa 8 milioni di euro”.