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Legge stabilità: emendamento salva pensioni d’oro

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Roma – Via al rush finale in Parlamento sulla Legge di Stabilità, preludio allo scioglimento delle Camere. Ad aprire le danze domani (oggi per chi legge) sarà una riunione fra il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (che poi presenzierà i lavori parlamentari) e i relatori, seguita da una seduta fiume della commissione Bilancio che prevede di chiudere l’esame in nottata.

Sul tavolo, le ultime proposte concordate fra i maggiori partiti e che vanno dal congelamento della riforma delle province al pacchetto di proroghe ma anche le numerose e variegate proposte dei singoli parlamentari.

Nel pacchetto spunta ad esempio un emendamento del Pdl che punta a salvare le cosiddette pensioni d’oro della pubblica amministrazione. «La norma – spiega però la presentatrice della proposta, la senatrice Cinzia Bonfrisco – punta a rimediare a un errore e vale solo per le figure apicali dello Stato», dal Capo della polizia al Ragionerie dello Stato.

Oggetto principale di discussione dell’incontro governo-ex maggioranza sarà – viene riferito – il patto di stabilità per il quale i partiti hanno già spuntato un allentamento, peraltro pagato con il fondo dei crediti fiscali.

Ma tutti, dal Pdl al Pd, vogliono di più. «I piccoli comuni, quelli fra mille e quattromila abitanti – spiega uno dei relatori Giovanni Legnini (Pd) – dal primo gennaio dovranno sottostare al Patto di Stabilità». Una novità di gestione pressochè impossibile a meno che, dicono i Democratici, non si aumentino ancora le risorse.

Altro nodo le province, che hanno subito tagli su tagli in vista della riforma che avrebbe dovuto materializzarsi entro quest’anno e che invece viene congelata. Università, non autosufficienze (Sla inclusa), pensioni di guerra, sicurezza sono alcuni degli altri temi minori rimasti fuori al momento e che dovranno essere oggetto di negoziazione.

Difficile però, sempre a quanto viene riferito, che il governo riesca a mettere sul piatto fondi aggiuntivi: l’ipotesi più probabile è che si debba rimodulare il cosiddetto fondo di Palazzo Chigi. Tra le novità che invece ormai appare sicuro domani (oggi) incasseranno il via libera, tutto il pacchettone del milleproroghe che spazia dal welfare alle liberalizzazioni passando per l’agroalimentare.

Con l’emendamento firmato dai relatori infatti viene dato più tempo (altri sei mesi) ad esempio alle imprese con meno di dieci lavoratori per poter continuare a usare l’autocertificazione in materia di sicurezza sul lavoro ma anche alla lotta contro i tassisti abusivi o agli stabilimenti dove si lavora la mozzarella dop (che potranno continuare fino a giugno a produrre anche altri formaggi senza essere fuori legge).

Difficile fare pronostici invece per quanto riguarda l’emendamento a firma della senatrice del Pdl Cinzia Bonfrisco che prevede di salvare dai tagli del governo Monti le pensioni dei vertici dell’amministrazione dello Stato, forze dell’ordine comprese. La norma attualmente in vigore, spiega Bonfrisco, presenta profili di «illeggittimità costituzionale» e la Consulta «si è già espressa» su questioni analoghe. «Non è giusto che chi è titolare di un diritto acquisito se lo veda negato. Ci sono uomini che portano un’enorme responsabilità e che meritano – conclude – di non essere danneggiati».

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