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Le sfide degli indici principali di Borsa

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MILANO (WSI) – L’analisi di Gann prevede alla sua base, l’interpretazione del trend di fondo secondo le stagionalità e gli anniversari, una semplicissima tecnica che permette di crearsi degli scenari di possibile evoluzione futura dei mercati sui cui basare le proprie decisioni di investimento o di trading di posizione. Proseguiamo nell’analisi in tempo reale di alcuni mercati per valutarne la capacità predittiva.

Note introduttive

Nell’autunno dello scorso anno ho pubblicato un articolo per raccontare uno degli approcci più semplici, e forse efficaci, dell’analisi di Gann classica, che tenta di prevedere i movimenti del trend di fondo dei mercati in base a delle semplici regole basate sull’osservazione passata della distribuzione dei massimi e dei minimi in base alle stagioni e ai giorni.

L’analisi in breve esponeva una tesi molto semplice e lineare, ovvero che in ottobre si erano creati dei minimi che avrebbero sostenuto un movimento rialzista fino a primavera. Parlavo anche di uno storno possibile prima dell’attacco ai veri e propri massimi, con particolare probabilità che questo si collocasse nei primi giorni di gennaio.

L’analisi l’avevo concentrata su quelli che reputo essere i tre indici azionari maggiormente osservati dai trader italiani, ovvero il domestico FTSE/Mib, il riferimento europeo Dax30 e infine il riferimento dei mercati americani emini S&P500, tutti nella loro versione futures e quindi assolutamente tradabile.
Essendo arrivati alla primavera borsistica, che viene normalmente collocata con l’inizio del mese di marzo, mi pare simpatico ancorché interessante vedere cosa è successo e capire se e dove la previsione fatta assolutamente con soli fini didattici sia stata corretta o errata.

Cosa è successo da ottobre a marzo e in che situazione ci troviamo.
Ripartiamo da dove eravamo rimasti per ciascuno dei futures in esame. E ricordiamoci che avevo scritto della concreta possibilità che i massimi di primavera potessero formarsi nei giorni in cui ora sto scrivendo questo breve articolo, ovvero tra l’8 e l’11 marzo 2014.

Partiamo dal FTSE/Mib, che possiamo osservare in figura 1, ovviamente come tutti gli altri grafici nella compressione temporale Daily. Lo storno è arrivato in anticipo rispetto alle attese, ovvero a dicembre, ma se ne avessimo approfittato per aprire posizioni lunghe non avremmo nulla di cui pentirci in quanto ora ci troviamo quasi 3000 punti più in alto, in area 21000. Essendo un momento topico a livello di anniversari porrei grande attenzione alla perdita del prezzo di 20565 punti, che potrebbe essere un segnale molto anticipato di inversione del trend. Inoltre l’area raggiunta è proprio a metà strada di quella obiettivo che avevamo indicato nella zona 21600/22300.

Andiamo ora ad osservare il Dax futures (figura 2), dove le cose si sono mosse in modo ben differente. Se fino a dicembre 2013 il comportamento è stato molto simile, nella sua conformazione grafica, in seguito i massimi sono stati raggiunti in un chiaro eccesso di forza relativa nella terza decade di gennaio, per poi assistere in una inversione del rapporto di forza con gli altri mercati azionari e conseguente mancato raggiungimento di nuovi massimi, ma andando di fatto a disegnare una lunga distribuzione. Anche il prezzo, che io immaginavo riuscire a segnare gli storici 10000 punti, non è andato oltre i 9800.

Veniamo infine all’emini S&P500 (figura 3), che dopo aver dato un falso segnale veramente ingannevole all’inizio di febbraio, si è poi portato su prezzi massimi e ha ora una struttura di fatto molto simile all’indice italiano, e quindi teoricamente possibile alla formazione del massimo, termine del movimento rialzista in atto da lungo tempo. La struttura dello Swing Chart daily ha dato già il segnale di indebolimento con la perdita del livello posto a 1865 punti.

Quale scenario dobbiamo aspettarci ora

Proviamo ora ad osservare i livelli grafici di prezzo topici e le principali date di setup primaverili, al fine di poter costruire un quadro ed uno scenario operativo delineato nei dettagli.

Iniziamo dalle date, che valgono un po’ per tutti i mercati. Il primo momento interessante lo abbiamo appena vissuto, in quanto il 10 e 11 marzo cadevano due setup ravvicinati e non trascurabili, per cui potremmo aver appena assistito alla formazione dell’area di massimo di periodo.

Se quest’area non reggesse, il momento successivo di maggior interesse si colloca tra il 20 e il 22 marzo, quando oltre al classico cambio di segno del Sole e al Quadrato del Nove dei giorni di trading, si unisce una data dell’algoritmo di Bradley.

A seguire 28 marzo e 8 aprile, ma le probabilitĂ  di caduta di un massimo in queste aree temporali scende drasticamente.

Torniamo ora ad osservare i grafici, partendo dalla figura 1 che come detto riporta il FTSE/Mib in compressione daily. Già detto dell’area di prezzo estremamente interessante, possiamo anche osservare sulla destra del grafico una formazione di Swing Chart daily a doppio massimo, che vede nei livelli di 21000 e 20565 punti i suoi prezzi chiave.
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Passando alla figura 2, il Dax, le cose si complicano tantissimo, in quanto si sta formando un grande triangolo di difficile interpretazione. Possiamo quindi monitorare solamente un’area molto lontana dai massimi di periodo, ovvero la fascia di prezzo 9010/8990, che se venisse persa potrebbe decretare una inversione duratura del trend. Non dimentichiamo però che i prezzi, se discesa sarà, cadranno molto meno “dall’alto”, quindi con un momentum teoricamente meno importante.

Ed eccoci infine alla figura 3, l’emini S&P500, che nel suo Swing Daily ha già dato il segnale di termine movimento (di breve sia chiaro, o se si preferisce molto anticipato) con la rottura di 1865,75 punti. Come conferma si può attendere la perdita dell’area 1840/20, che appare il secondo importante baluardo.
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Tutti questi scenari ovviamente saranno interessanti solamente se i mercati rispetteranno la stagionalità e decideranno di inveritire il trend. Nel caso siano così forti da ignorarla, ci si dovrà adattare e si osserverà a una continuazione della fase di forza in atto da molti mesi.

L’autore Fabrizio Bocca è un trader indipendente. Vercellese, nato nel 1966 e padre di 3 figli, lavora nel mondo del trading dal 1994.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Traders’ Magazine – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.