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LAVORO: IN ITALIA 15% DEGLI OCCUPATI SONO IN NERO

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Nel
nostro Paese ben il 15,2% del
totale delle unita’ lavorative e’
irregolare, per un totale di tre
milioni 428mila, ed il ‘sommerso’
si concentra sopratutto nella
componente dipendente dell’
occupazione.

Nel corso degli ultimi anni, inoltre, la dinamica degli
occupati non regolari ha registrato una vera e propria impennata, in
controtendenza rispetto alle conseguenze derivanti dalla recessione
economica, che ha ‘tagliato’ proprio le unita’ lavorative regolari. A fare il
punto sull’ andamento del lavoro sommerso e’ l’ Istat, sulla base di
alcuni dati illustrati nel corso di un convegno sulla nuova contabilita’
nazionale, relativi proprio alla dinamica di questa componente nell’
ambito della misurazione del Pil. Fra il 1992 ed il ’97 – sottolinea la
relazione, curata da Manlio Calzaroni – le unita’ di lavoro complessive
sono calate del 3,8%, mentre il prodotto interno lordo nello stesso
periodo e’ cresciuto del 6,7%.

La diminuzione ha pero’ interessato
soltanto l’ occupazione regolare, che nello stesso periodo e’ calata del
5,9%, passando da 20milioni 320mila a 19 milioni 130mila. Le unita’
lavorative irregolari fra il ’92 ed il ’97 sono invece aumentate del 9,3%,
passando da tre milioni 137mila appunto a tre milioni 428mila. Il
cosiddetto tasso di non regolarita’, che misura il peso della
componente del lavoro sommerso sul totale, di conseguenza e’ salito
dal 13,4% ad oltre il 15%.