Economia

L’Argentina evita per un soffio il decimo default, cosa è successo

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L’Argentina evita, per un soffio, il decimo default della sua storia. Buenos Aires ha raggiunto un accordo con il Club di Parigi che consentirà al paese di evitare la bancarotta sui pagamenti in scadenza il 31 luglio, ovvero l’ultima rata di un debito di circa 2,4 miliardi di dollari con il gruppo di 22 creditori, tra cui l’Italia.

Argentina, come ha evitato un nuovo default

Il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, in una conferenza stampa, ha spiegato che i 22 paesi creditori hanno accettato di concedere al paese sudamericano un “ponte temporale” fino al 31 marzo 2022 per pagare una parte del totale, circa 430 milioni di dollari, il che implica uno sgravio finanziario per l’Argentina di 2 miliardi di dollari nell’immediato.

Il pagamento del 31 luglio era l’ultima tranche di un debito che era stato rinegoziato nel 2014.

“Pagare quell’importo sarebbe stato un duro colpo per le riserve internazionali, avrebbe generato maggiore instabilità dei tassi di cambio e instabilità macroeconomica. D’altra parte, una situazione di default sarebbe stato un duro colpo per l’economia”, ha detto il ministro.

Guzmán ha sottolineato che le nuove date di pagamento non sono ancora state definite, ma è probabile che la prima sarà il 31 luglio e la seconda nel 2022.

Aperti negoziati con l’FMI per nuova linea di credito

L’Argentina ha ristrutturato lo scorso anno circa 66 miliardi di dollari di crediti con obbligazionisti privati ​​e da allora sta conducendo trattative con il FMI per un nuova linea di credito in sostituzione di quella firmato nel 2018, per il quale deve circa 44 miliardi di dollari.

Oltre ai quasi 5 miliardi di dollari che deve pagare quest’anno all’FMI, l’Argentina ha scadenze per quasi 40 miliardi di dollari tra il 2022 e il 2023, una cifra inavvicinabile per questo Paese, che sta attraversando il suo terzo anno di recessione.