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La Russia ha comprato, non venduto, oro in novembre

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MOSCA (WSI) – La notizia è passata inosservata. Forse anche perché a rubare la scena ci ha pensato il presidente Vladimir Putin, con una conferenza stampa fiume di fine anno in cui ha fatto finta che la Russia non sia in difficoltà.

Per far fronte alla crisi perfetta in cui è piombata, non solo la Russia non ha venduto oro, ma ne ha comprato, approfittando proprio delle voci di mercato che circolavano da giorni e che hanno fatto scendere i prezzi del bene rifugio per eccellenza.

Giudicando evidentemente i prezzi del metallo vantaggiosi, per la sorpresa di molti osservaotori, la banca centrale ha deciso di aumentare i lingotti parcheggiati nei suoi forzieri: l’oro detenuto è cresciuto di altre 600 mila once in novembre.

Il primo novembre erano pari a 37 milioni e 600 mila once, al primo dicembre si attestavano a 38 milioni e 200 mila once.

Mosca in pratica ha saputo capitalizzare sulle stesse voci di mercato che avevano come obiettivo non dichiarato ma evidente di mantenere bassi i prezzi dell’oro.

La Russia ha venduto altri asset però: si tratta di titoli di Stato americani. Sono stati ceduti Treasuries per il valore complessivo di 8 miliardi di dollari in ottobre.

Ora l’ammontare in possesso è il secondo più basso dal 2008. Il minimo assoluto era stato registrato ad aprile del 2014.

(DaC)