Economia

La kombucha, una scommessa vincente

Ettore Ravizza racconta come la sua storia professionale lo abbia portato a entrare nel settore beverage, con l’obiettivo di continuare a innovare e creare valore

Dall’azienda di famiglia operante nel settore medicale, ad un’attività tutta nuova nel mondo del beverage. La storia professionale di Ettore Ravizza, a.d. di Genera Holding (il veicolo di famiglia per gli investimenti in startup innovative) e Co-founder di Legendary Drink, (una startup del bevtech funzionale) ci ricorda che chi fa impresa deve necessariamente avere una forte attitudine al cambiamento. Vediamo cosa ci ha raccontato l’esperto in esclusiva ai nostri microfoni.

L’innovazione valore aggiunto.

“Ho lavorato da quando mi sono laureato in una delle aziende di famiglia, operativa nel mercato biomedicale, creando e sviluppando il mercato americano, ho vissuto negli Stati Uniti per tanti anni. Dopo la pandemia ho realizzato che serviva un nuovo paradigma per traghettare le nostre imprese nel futuro e ho deciso insieme al mio ramo familiare di cedere le attività industriali più mature per poterci reinventare in qualcosa di nuovo, con l’obiettivo di continuare la storia di innovazione e la voglia di creare valore sostenibile che ci ha contraddistinto nelle generazioni precedenti”.

Dal closing alla kombucha.

​“Proprio mentre chiudevamo un capitolo aziendale importante con questa cessione ho conosciuto un ragazzo di ritorno dall’America. Stava iniziando a produrre nel classico ‘garage di casa’ questa kombucha, che è una bevanda nota a chiunque abbia viaggiato fuori dall’Italia e che comincia finalmente ad affacciarsi anche nel nostro Paese. È un tè fermentato ricco di proprietà benefiche e salutari, analcolico e naturalmente a bassissimo contenuto di zuccheri, insomma quello che nel settore chiamano un Good-for-you drink.L’idea di portare in Italia la kombucha era una di quelle sfide innovative che aspettavo e che ho colto con grande entusiasmo e anche contro qualche perplessità iniziale. Abbiamo iniziato a lavorare sulle tecnologie di fermentazione e installato nuovi sistemi di produzione e a fine 2022 abbiamo trasformato quel garage in una realtà molto più strutturata, una bevtech company pronta a realizzare le bevande del futuro. Siamo oggi i leader del mercato italiano, su cui operiamo con marchio Legend Kombucha, e che è un mercato con grandi potenzialità di crescita. Siamo gli unici che possiamo replicare la fermentazione spontanea su scala industriale mantenendo ‘vive’ le qualità benefiche della kombucha. L’obiettivo però e più ampio e stiamo pianificando di espanderci nel mercato europeo con acquisizioni mirate in Francia, Spagna, Germania e poi Uk”.

Le imprese nel post-Covid.

“La pandemia ha contribuito a cambiare processi organizzativi e rapporti interpersonali dentro e fuori l’ufficio. Dobbiamo ancora comprendere appieno la portata di questi cambiamenti. Riportare al centro il fattore personale, ripensare il fattore tempo, ormai siamo sempre attivi e operativi, i vecchi orari da ‘cartellino’ sono anacronistici. Possiamo lavorare di più e meglio lasciando tempo di qualità alla famiglia. Forse però si è persa un po’ di privacy e un po’ di contatto umano. Tutte cose che spero comunque le nuove generazioni di lavoratori non perdano, perché il contatto, l’esperienza condivisa, il network personale fanno la differenza nel successo o meno di qualsiasi impresa”.

I vantaggi delle startup.

Infine, Ravizza ha parlato delle differenze tra startup e azienda classica. “Per quanto riguarda la mia esperienza professionale, siamo ripartiti con nuove risorse, nuove idee e l’obiettivo più a lungo termine di un impatto positivo e sostenibile. Le startup hanno un atteggiamento diverso rispetto all’orizzonte temporale e all’economicità delle cose cui ero abituato, per cui si procede guardando ai prossimi vent’anni invece che ai prossimi tre, quattro, cinque del piano industriale classico. È un vantaggio, un lusso, che aiuta nel pianificare il successo dell’impresa”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di gennaio 2024 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.