Economia

Guerra commerciale tra Europa e Usa è iniziata

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“La Germania è un Paese che ha sempre invitato la Bce a perseguire una politica indipendente, come prima dell’euro già faceva la Bundesbank”. Questa la risposta della Cancelliera tedesca Angela Merkel di fronte alle accuse del consigliere al commercio Usa Peter Navarro.

“Per questo noi non influenziamo il comportamento della Bce. Non posso e non voglio cambiare la situazione da come è”, ha detto Merkel nel corso di una conferenza. Reazioni dall’Europa alle parole di Navarro anche da parte del presidente dell’Eurogruppo Djisselbloem, che ha lanciato quella che sembra una minaccia, affermando che se gli Usa si ritrarranno nel protezionismo, l’Ue potrebbe cercare altri partner commerciali.

Navarro ha mostrato di aderire alla tesi secondo la quale l’euro sarebbe uno strumento funzionale agli interessi della Germania, a discapito degli altri membri dell’Eurozona. Intervistato dal Financial Times, ha definito l’euro “grossolanamente sottovalutato” e un “marco tedesco implicito”. Grazie alla sua bassa valutazione la Germania avrebbe conquistato, ha dichiarato Navarro, un vantaggio competitivo su suoi principali partner.

La stessa Germania, con la sua politica sull’euro, sarebbe fra i principali Paesi ostili al trattato di libero commercio tra Usa e Ue, il TTIP:

“Un grosso ostacolo al TTIP come patto bilaterale è la Germania, la quale continua a sfruttare gli altri Paesi Ue, come gli stessi Usa, con un marco tedesco implicito che è grossolanamente sottovalutato. Lo squilibrio strutturale tedesco nel commercio con il resto dell’Ue e degli Usa sottolinea l’eterogeneità economica all’interno dell’Ue, per questo [il Ttip] è un trattato multilaterale in una veste bilaterale”.

I mercati valutari hanno prontamente reagito alle dichiarazioni di Navarro, con l’euro in risalita ai massimi da cinque giorni a 1.0764 dollari. Anche il dollar index è sceso dell0 0,4%.

Navarro, pochi giorni dopo la visita della premier britannica Theresa May negli Stati Uniti ha dichiarato inoltre che “lla Brexit ha ucciso il TTIP su entrambe le sponde dell’Atlantico, anche prima dell’elezione di Donald Trump”.

La nuova amministrazione Usa, del resto ha dichiarato di preferire trattati bilaterali “puri” come quello promesso proprio al Regno Unito. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha puntualizzato che se gli Stati Uniti, storico alleato economico e politico, dovessero seguire la strada del protezionismo – cosa che non è ancora sicuro che avvenga – l’Europa dovrà trovarsi nuovi partner commerciali.