Economia

L’Europa vuole una ferrovia senza frontiere

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Arrivando per esempio alla stazione di Milano, dovendosi recare a Roma, Berlino o Barcelona, un italiano potra’ scegliere tra i treni svizzeri, francesi, italiani tedeschi o persino rumeni. Spettera’ al cliente valutare l’offerta migliore.

Lo scenario avveniristico di uno spazio ferroviario unico europeo e’ pronto, sebbene qualche paese opponga ancora resistenza. Alcuni stati membri sono infatti contrari ad aprirsi completamente alla concorrenza.

Persino la Svizzera, situata nel cuord d’Europa, e’ direttamente interessata e la partita si giochera’ sulla sua integrazione nel mercato unico.

La ristrutturazione e le liberalizzazioni strutturali riguardano non solo i treni, ma anche l’acqua, l’elettricita’ e le telecomunicazioni.

Nel dettaglio la Commissione europea vuole trasforma lo scenario di una ferrovia unica in realta’ nel 2019. n rĂ©alitĂ© dès 2019. Il progetto, che va sotto il nome di “Spazio ferroviario unico”, sara’ presentato a giorni e ha l’obiettivo di facilitare e rendere piu’ fluidi i trasferimenti delle persone e delle merci nell’Europa comunitaria.

A quel punto anche Berna non avra’ altra scelta se non quella di entrare a fare parte del progetto “EFU”, sottolinea al quotidiano Le Temps un alto funzionario europeo di Bruxelles. Converra’ anche ai cittadini elvetici.

Un esempio pratico: il prezzo di un biglietto andata e ritorno Bruxelles-Parigi (300 chilometri la tratta) costa anche 200 euro. Un costo caro stabilito da un duopolio costituito dalle ferrovie belga e francesi. Ma il treno passa anche dall’Olanda e dalla Germania: dovrebbe pertanto adattarsi a sette sistemi di segnalazione diversi (voltaggio, frequenza, corrente alterna o continuativa).

Le rotaie dei 27 paesi dell’Ue percorrono 212.500 chilometri in lunghezza, ma ciascuna nazione possiede la sua propria certificazione in materia di sicurezza. Documenti che possono costare dagli 1 ai 4 milioni di euro. Per ottenere tali contratti ci possono talvolta volere fino a due anni.

La taglia delle merci trasportate, l’altezza dei mezzi di trasposto e la larghezza dei tunnel costituiscono solo alcune delle problematiche da risolvere.

“La frammentazione del sistema ferroviario europeo – ha spiegato il Commissario ai Trasporti, Siim Kallas, da’ luogo a dei seri problemi di efficacia, flessibilita’ e affidabilita’, cosi’ come dei costi di funzionamento elevati. Questo scoraggia gli investimenti privati”.