Economia

L’Europa rincorre Cina e India nell’industria manifatturiera

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(Teleborsa) – Accelera ad ottobre l’attività manifatturiera dell’Euro Zona, anche in quei paesi più “zoppicanti” come Spagna e Irlanda. Unica eccezione è ancora una volta la Grecia, che non mostra alcun segnale di ripresa. Secondo i dati raccolti da Markit, il PMI manifatturiero della Zona Euro è salito ad ottobre a quota 54,6, evidenziando una buona risalita rispetto ai 53,7 di settembre, quando si era toccato il valore più basso in otto mesi. L’attività manifatturiera resta dunque al di sopra sia della precedente stima flash di 54,1 che di quella dell’attuale periodo di crescita di tredici mesi di 54,3. Superate anche le attese degli analisti che erano per un dato a 54,1. Il risultato finale del PMI ha mostrato una forte crescita della produzione, dei nuovi ordini e delle esportazioni A far da traino ancora una volta la Germania, che ha mostrato un dato in ripresa dopo il capitombolo di settembre, quando aveva toccato i minimi di otto mesi. L’indicatore si è attestato a 56,6 dal 55,1 precedente, superando le stime degli analisti che si fermavano a quota 56,1. Tra i punti chiave il balzo di output e nuovi ordini, la veloce crescita dell’export negli ultimi tre mesi e la buona situazione del mercato del lavoro. Piccola battuta d’arresto per la Francia , anche se il trend resta al rialzo. Il PMI transalpino si è portato a 55,2 dai 56 di settembre, risultando comunque perfettamente in linea con le attese. A frenare qualche esitazione nella produzione e nella creazione di nuova occupazione, anche se la veloce crescita dei nuovi ordini e la sostanziale stabilità del mercato del mercato del lavoro fanno dormire ancora sonni tranquilli. Buone notizie per l’Italia , con il PMI in salita a 53 dal 52,6 di settembre. Si tratta del livello migliore degli ultimi tre mesi, inoltre il dato batte le attese degli analisti che erano per una variazione nulla. Particolarmente positiva è risultata l’ulteriore crescita dei nuovi ordini ricevuti. Bena anche la Spagna , che riporta ad ottobre un PMI manifatturiero a 51,2 punti dai precedenti 49,6 superando il consensus di 41,9 punti. Tuttavia il quadro resta negativo a causa della debole crescita dell’output e con le aziende incapaci di bypassare gli effetti degli elevati costi delle materie prime. Nonostante ciò si è verificato il primo miglioramento del mercato del lavoro dall’agosto del 2007. In risalita l’Irlanda : l’attività manifatturiera è infatti migliorata ad ottobre portandosi a 50,9 da 48,4 grazie alla crescita della produzione, che ha osservato il ritmo più veloce degli ultimi tre mesi, e al rallentamento della disoccupazione. Tuttavia si è verificata un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche sui costi dell’output, mentre la forte competizione grava sulle aziende. Grecia sempre più problematica, con il PMI che peggiora a 43,6 da 44,7 di settembre. Disastroso il quadro, con output, produzione e occupazione in forte calo. Il bilancio del mese da poco concluso può dirsi dunque positivo per l’Europa, che tenta così di tenere il passo di economie letteralmente bollenti quali Cina ed India. Entrambe hanno riportato ieri dati in forte crescita, con l’India che si conferma in espansione per il diciannovesimo mese consecutivo. Battuta d’arresto invece per l’Australia, che deve fare i conti don una valuta locale troppo forte.