Dopo cinque settimane di fuga, i fondi comuni che investono in obbligazioni ad alto rischio (high yield, o junk bond) hanno registrato afflussi record di investimenti. Nella settimana conclusa mercoledì primo aprile gli acquisti netti sui fondi comuni ed Etf attivi in questa categoria sono arrivati a 7 miliardi di dollari; in particolare, 5,9 miliardi si sono diretti verso quei fondi che investono in “titoli spazzatura” emessi da società statunitensi. E’ quanto emerge dai dati raccolti da Epfr Global, riportati inizialmente dal Financial Times.
Parallelamente, si è ridotto lo spread che divide i rendimenti dei Buoni del Tesoro Usa da quelli dei Junk bond di pari durata, rappresentato dall’ICE Bank of America High Yield index, ulteriore segnale della rinnovata propensione degli investitori verso l’acquisto di titoli ad elevato rendimento.
Tale spread, infatti, è passato da un picco di 10,1 a 9,1 punti percentuali. Il fenomeno, probabilmente, è una prima risposta ai massicci sforzi profusi dalle autorità fiscali e monetarie per sostenere l’economia colpita dal coronavirus, in particolare negli Usa. E’ del 26 marzo scorso, infatti, l’approvazione del Senato americano al piano da 2mila miliardi di dollari di aiuti all’economia – uno sforzo fiscale che, in termini di ampiezza, è stato giudicato come senza precedenti. Alla luce di questi sviluppi, il debito societario a maggior rendimento è tornato ad allettare gli investitori.
Ancor più importante, in questo senso, è l’impegno assunto dalla Fed nell’acquisto di titoli di debito investment grade, cioè a rating elevato. Questa operazione, secondo il chief market strategist di Prudential, Quincy Crosby, avrà conseguenze anche sul debito junk: “Si può vedere l’effetto dell’azione della Fed nel mercato investment grade e c’è la speranza che il mercato high-yield si muova nella medesima direzione”.
“Gli investitori stanno immergendo di nuovo l’alluce nell’acqua”, ha commentato al Ft il portfolio manager di Nuvee AM, Kevin Lorenz alludendo al fatto che si tratti solo di un primo, parziale, test sugli asset a rischio. “Un sacco di cattive notizie hanno impattato i prezzi sul mercato, ma non vorremmo scommettere sul fatto che abbiamo già raggiunto i minimi”, ha affermato Lorenz.