Economia

Juncker: io? Non ho incoraggiato evasione fiscale

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ROMA (WSI) – La Commissione europea “combatterà contro evasione e frodi fiscali. Domani al G20 proporrò di allargare il sistema degli scambi automatici di informazioni sui tax ruling” e “incaricherò il Commissario (agli Affari economici) Pierre Moscovici di elaborare una direttiva”. E’ quanto ha detto il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, ex premier del Lussemburgo, durante una conferenza stampa a Bruxelles sulla questione degli accordi fiscali del gran ducato con centinaia di imprese.

Juncker, nell’occhio del ciclone per le decisioni prese quando era premier del Lussemburgo, ha negato le accuse secondo cui avrebbe all’epoca incoraggiato l’evasione fiscale.

“Non c’è nulla nel mio passato che indichi che volevo incoraggiare l’evasione fiscale”. Secondo le accuse, l’attuale presidente della Commissione Ue avrebbe aiutato ben 340 società globali a evitare le tasse, durante i 18 anni in cui è stato premier.

Juncker ha poi aggiunto che se le divergenze di regole fiscali tra paesi “hanno portato a situazioni di non tassazione allora rimpiangerei” gli accordi fiscali del Lussemburgo.

“Sono adeguato quanto lo è lei”, ha risposto poi a chi gli ha chiesto se ritenesse di essere ancora adeguato a rappresentare le autorità europee di fronte ai milioni di cittadini Ue. E ha ribattito con un secco “sì” a chi invece gli chiedeva se pensasse che oggi verrebbe rieletto dal Parlamento europeo, dopo l’esplosione del caso, che è stato ribattezzato “Luxleaks”.

Juncker ha affermato anche che nella Commissione europea “non ci sono conflitti di interesse” quando vengono avviate indagini sul rispetto delle regole sugli aiuti di Stato negli accordi fiscali con le imprese del Lussemburgo, aggiungendo: “non capisco i giornali che scrivono cose come ‘Juncker contro Juncker'”. (Lna)

Fonti da cui è stato tratto l’articolo

Juncker denies tax break allegations