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Cosa dicono i semiconduttori sui rendimenti futuri dei bond

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L’andamento azionario delle società attive nella produzione di semicoduttori potrebbe anticipare la prossima direzione per i rendimenti dei titoli obbligazionari, compresi Treasuries Usa. E’ quanto afferma il responsabile globale per il fixed income di JP Morgan, Jason Hunter, offrendo un’analisi storica che svela la relazione fra l’Etf di rifermento per i semicondutori, SOXX, e l’indice Pmi globale. Secondo quanto evidenzia Hunter l’andamento dei titoli legati ai semiconduttori (prodotti tecnologici indispensabili per la produzione, ad esempio, di transistor e celle solari) anticipa di circa un trimestre quello dell’indice Pmi globale, uno degli indicatori più osservati dagli operatori per prevedere l’attività economica futura.

“Le prestazioni a 12 mesi dei semiconduttori guidano l’indice Pmi e rimangono molto correlati, non solo in questo ciclo, ma anche se si torna indietro alla fine degli anni ’90. Questa relazione è in atto da molto tempo “, ha detto Hunter a Cnbc. “Si guardi all’estate 2016: la crescita dei semiconduttori su base annua tocca il bottom all’inizio dell’anno e, successivamente, l’indice Pmi diminuisce un trimestr più tardi, quindi sostanzialmente rispondendo in ritardo”.

Arrivando al presente, è possibile osservare un rialzo dell’Etf SOXX in grado di preannunciare un rimbalzo dell’indice Pmi. In definitiva, Hunter si aspetta un conseguente rialzo dei rendimenti dei Treasuries dopo il calo sperimentato a fine marzo. Nel dettaglio, il rendimento dei buoni quinquennali dovrebbe salire dal 2,31% di venerdì scorso al 2,35-2,4% nel breve termine, per poi arrivare fino al 2,6% entro metà 2019.