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Jp Morgan pensa al dopo-Dimon, chi potrebbe prendere il suo posto

Sono anni ormai che Jamie Dimon, a.d. di JPMorgan Chase, scherza sul fatto che al suo pensionamento mancano cinque anni, a prescindere da quando glielo si è chiesto. Ma non ieri, 20 maggio. Il numero uno del più grande gruppo bancario americano, rispondendo a chi gli chiedeva quanto tempo avesse intenzione di rimanere amministratore delegato, ha spiegato che il programma non è “più di cinque anni”, ma meno. La più grande banca statunitense è “a buon punto” con i suoi piani di successione, ha dichiarato durante la giornata dedicata agli investitori.

Dimon ha poi specificato che la decisione di lasciare l’azienda spetterà al consiglio di amministrazione di JPMorgan. “Spetta al consiglio di amministrazione, non a me”. “Ho l’energia che ho sempre avuto. Questo è importante. Penso che quando non potrò dare il massimo, dovrei andarmene”.

Possibili successori

Ma chi sono i candidati più papabili a prendere il posto di Dimon? In cima alla lista dei candidati ci sono Marianne Lake, CEO del consumer banking di JPMorgan, e Jennifer Piepszak, Co-CEO of the Commercial & Investment Bank (CIB) .

Secondo la stampa americana, anche quando lascerà la carica di CEO, Dimon rimarrà come presidente della banca.

La questione di chi potrebbe guidare l’azienda dopo Dimon – che ricopre il ruolo di numero uno dal 2006 – incombe sul settore. All’inizio del 2024, Dimon ha spostato alcuni dei suoi principali luogotenenti in nuovi ruoli senior, per far loro acquisire maggiore esperienza nella gestione delle operazioni dell’azienda mentre preparava i potenziali successori.

Riviste al rialzo le stime sul margine di interesse

Sempre ieri, nel corso del meeting con gli analisti, la banca statunitense ha rivisto al rialzo le stime sul margine di interesse 2024 a 91 miliardi di dollari (esclusa la divisione mercati). Una buona notizia che arriva dopo la delusione di aprile, quando la banca aveva  indicato una stima di 89 miliardi di dollari, poco oltre gli 88 miliardi indicati precedentemente. A sostenere la crescita degli interessi attivi e di conseguenza degli utili, saliti ad una cifra record, ha concorso anche l’acquisizione della First Republic Bank in fallimento.

Ricordiamo inoltre che, nel primo trimestre, JPMorgan Chase ha registrato un utile in crescita nel primo trimestre sostenuto dal margine di interesse le cui previsioni per l’intero anno sono tuttavia sotto le attese degli analisti. La prima banca statunitense ha chiuso il trimestre con un utile di 13,42 miliardi di dollari, pari a 4,44 dollari per azione, rispetto ai 12,62 miliardi di dollari, o 4,10 dollari per azione, dell’anno precedente. Il margine di interesse è salito dell’11% a 23,2 miliardi nel periodo.