Economia

Jim Rogers: rischio guerra per errori banche centrali

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ROMA (WSI) – “Dovreste essere molto preoccupati, e dovreste prepararvi al peggio”.  Anche a una guerra. Il guru dei mercati Jim Rogers torna a lanciare l’allarme su una nuova recessione globale a cui non sfuggirà nessuno e in un’intervista rilasciata alla Cnn afferma che sì, le banche centrali continueranno a fare il possibile per sostenere i mercati al rialzo, ma “più agiranno, peggiore diventerà la situazione e tutti pagheremo un prezzo orribile”.

Tutti, a parte loro, “gli incompetenti e i banchieri centrali”.

Rogers accusa le banche centrali per la funzione che hanno deciso di attribuirsi, che è quella di far salire continuamente i mercati.

Un’idea, “quella di sostenere i mercati, tutelando chi ha una Lamborghini dal rischio di perderla”, che è vergognosa. In più, “abbiamo a che fare con accademici e burocrati che non sanno neanche quello che stanno facendo”.

Rogers continua:

“Sapete che hanno continuato ad adottare varie misure di QE e nessuna di esse ha funzionato, ma nonostante ciò continuano a fare la stessa cosa, mentre i problemi presenti sui mercati finanziari sono già visibili. Dunque, ora cercano di intervenire con la politica dei tassi di interesse negativi, ma neanche questo funziona…ma loro continuano. Tutto ciò finirà con un disastro e voi dovresti essere molto preoccupati e prepararvi”.

Cosa accadrà dunque, a questo punto?

Secondo Rogers “avremo un rally sui mercati (scatenato da nuove manovre di politica monetaria delle banche centrali), che poi si smorzerà, fino a quando tra la fine di quest’anno e l’anno prossimo assisteremo a momenti terribili sui mercati finanziari”.

Il punto è che:

“sono trascorsi sette anni, più di sette anni, dall’ultima volta che si è verificata una correzione decente sui mercati azionari americani e questo non è normale. E’ necessario che i mercati attraversino fasi di correzione, così come è normale attraversare periodi di indebolimenti dell’economia. Questo è il modo in cui il mondo funziona, ma questi (banchieri centrali) pensano di essere più furbi dei mercati”.

In un’altra intervista radiofonica, Rogers parla poi del rischio che la politica monetaria del credito facile finisca con il provocare una guerra, a causa dei problemi economici che sta scatenando e non risolvendo.

Rogers fa notare che succede sempre così: nel momento in cui le cose iniziano ad andare male, la gente cerca demoni” da colpevolizzare, prendendosela con gli stranieri. “E’ la storia, e non è una cosa positiva, è folle, ma funziona così”. Di fatto, “il peggioramento delle condizioni economiche aumenta la propensione alla guerra. Non è che detto che ci sia una volontà consapevole di scatenare una guerra, ma è quanto accade di solito”.

La storia insegna anche che in condizioni di crisi “i politici continuano a peggiorare le cose, i controlli di capitali si intensificano, le condizioni economiche continuano a deteriorarsi e si arrivi a una guerra”.

Ed è inutile sperare che qualcosa di buona possa venire da chiunque sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti: le cose non cambieranno a Washington, né riguardo alla spesa pubblica, che continuerà a crescere, né nella politica monetaria della Fed, che continuerà a stampare ancora denaro.

Nella prossima crisi “la situazione sarà anche peggiore rispetto a quella precedente, dal momento che i debiti hanno raggiunto livelli davvero molto più elevati, anche in Cina”.