Economia

Italia, un paese di giovani poveri. L’esodo continua

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NEW YORK (WSI) – In Italia, un single su quattro sotto i 35 anni e’ a rischio povertà’. E’ l’allarme lanciato dai dati Istat, secondo cui “per i giovani che “nel nostro Paese hanno serie difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e che spesso svolgono occupazioni dalle forme atipiche, i vincoli di bilancio possono essere così importanti da ritardare fortemente l’autonomia economica e abitativa dalla famiglia di origine, a scapito dei progetti di vita individuali”.

Entrando nel dettaglio dei numeri, l’istituto nazionale di statistica rileva che il 28,6% dei giovani che non vive in coppia risulta a “rischio di povertà” (vive cioè in famiglie che nel 2013 avevano un reddito familiare equivalente inferiore al 60% del reddito mediano), contro il 19,4% del totale delle persone residenti in Italia.

La stessa situazione e’ verificabile per coloro che si trovino con figli piccoli. Il 13,4% dei giovani che vivono in coppia come genitori ha sperimentato nel 2014 una condizione di grave deprivazione materiale contro l’11,6% osservato sul totale della popolazione.

E in cerca di un futuro piu’ stabile sono sempre di piu’ i giovani che vanno all’estero: oltre 36mila hanno lasciato il Paese nel 2014, un valore in aumento del 20,9% rispetto all’anno precedente.

“I giovani rappresentano anche la parte di popolazione più mobile da un punto di vista territoriale; i flussi di ingresso nel nostro Paese contribuiscono infatti alla crescita numerica di questa fascia d’età. Al contempo, però, si osserva un’accresciuta propensione dei giovani residenti in Italia a emigrare”.

Nonostante le difficoltà oggettive riscontrate sotto il profilo economico, tra quelli che restano nel 2014 è alto il punteggio di coloro che si dicono soddisfatti per la vita nel complesso: su una scala da 0 a 10, esprime un punteggio da 8 a 10 il 37,8% dei 20-24enni, contro il 35,4% della popolazione con almeno 14 anni.

L’Istat conferma infine che fra i giovani di 15-34 anni il tasso di occupazione è pari, nel 2015, al 39,2% (56,3% nella classe di età 15-64), quello di disoccupazione al 23,2% (12,1% nella classe 15-64) mentre il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro si attesta al 36,1% (22,8% tra i 15-64enni).