Economia

Italia, la pandemia accentua il calo delle nascite

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E’ ancora un record negativo per la natalità in Italia: nel 2021 i nati sono scesi a 400.249, facendo registrare un calo dell’1,1% sul 2020 (-4.643 unità). Lo rileva l‘Istat, spiegando che dal 2008 le nascite sono diminuite di 176.410 unità (-30,6%), attribuibile per la quasi totalità alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (314.371 nel 2021, quasi 166 mila in meno rispetto al 2008). Si legge nella nota dell’Istat:

“Si tratta di un fenomeno di rilievo, in parte dovuto agli effetti strutturali indotti dalle significative modificazioni della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni. In questa fascia di popolazione le donne italiane sono sempre meno numerose: da un lato, le cosiddette baby-boomer (ovvero le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta) sono quasi del tutto uscite dalla fase riproduttiva; dall’altro, le generazioni più giovani sono sempre meno consistenti. Queste ultime scontano, infatti, l’effetto del cosiddetto baby-bust, ovvero la fase di forte calo della fecondità del ventennio 1976-1995 che ha portato al minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995. A partire dagli anni duemila l’apporto dell’immigrazione, con l’ingresso di popolazione giovane – spesso derivante dei ricongiungimenti familiari favoriti dalle massicce regolarizzazioni – ha parzialmente contenuto gli effetti del baby-bust. Ma l’apporto positivo dell’immigrazione sta lentamente perdendo efficacia man mano che invecchia anche il profilo per età della popolazione straniera residente”.

La denatalità prosegue nel 2022 in Italia

La denatalità sembra proseguire nel 2022. Secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-settembre, le nascite sono diminuite di 6 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2021, poco più della metà di quanto osservato nei mesi gennaio-settembre del 2021 nel confronto con gli stressi nove mesi del 2020 allorché i concepimenti si sono significativamente ridotti a causa degli effetti delle ondate pandemiche. Il numero medio di figli per donna, per il complesso delle residenti, risale lievemente a 1,25 rispetto al 2020 (1,24).

Si tratta di una modesta ripresa che segue un lungo periodo di diminuzione in atto dal 2010, allorché si era registrato il massimo relativo di 1,44 figli per donna. Il numero medio di figli delle donne di cittadinanza italiana è 1,18 (1,33 nel 2008), mentre l’età media alla nascita del primo figlio è 31,6 anni.

Dal 2012 al 2021 diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (21.461 in meno) che, con 85.878 unità, costituiscono il 21,5% del totale dei nati. In un contesto di nascite decrescenti prosegue e si rafforza l’aumento dei nati fuori dal matrimonio: sono 159.821 nel 2021 (+14 mila nell’ultimo anno, +47 mila dal 2008), pari al 39,9% del totale (35,8% nel 2020).