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Investitori: nel 2012 vinceranno i ribassisti o i rialzisti?

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Roma – Smarriti e senza bussola, gli investitori sono sempre più indecisi sulla strada che imboccherà il mercato nei prossimi mesi. Lo ha rilevato l’ultimo sondaggio condotto dall’Associazione americana degli investitori individuali, secondo cui il 38% degli intervistati ritiene che nei prossimi sei mesi Wall Street resterà inchiodata ai livelli attuali. Mai dall’aprile del 2005 si registrava una percentuale tanto alta.

La crisi europea del debito, i problemi di politica interna, la ripresa economica che stenta ad arrivare sono alcuni dei motivi alla base di tale sentimento.

“I risultati del sondaggio riflettono la convinzione prevalente secondo la quale non si vede, almeno per il momento, una soluzione nel breve periodo sia per i problemi europei sia per quelli interni”, spiega Charles Rotblut, vice – presidente dell’associazione che ha condotto l’inchiesta.

Per quanto particolarmente diffuso rispetto agli standard recenti, il sentiment di incertezza – fanno sapere dall’Associazione – resta comunque nella media storica.

Lo stesso non si può dire invece quando si passa a considerare i bullish (ottimisti) e i bearish (pessimisti), entrambi sotto la media di lungo periodo. In particolare, sul totale degli intervistati solo il 33,7% si aspetta un rialzo degli indici nei prossimi sei mesi, al di sotto della media storica, pari al 39%. I ribassisti rappresentano invece il 28,2% degli intervistati, anche in questo caso al di sotto della media storica del 30%.

Se la volatilità è vista come l’elemento prevalente sui mercati nel corso dei prossimi mesi, una notizia positiva è che gli investitori che prevedono un incremento dei livelli attuali dello S&P 500 sono superiori a quelli che stimano una contrazione dell’indice in un rapporto di tre a uno.

Degli ottimisti, più della metà mette in conto un aumento dell’indice dell’ordine del 10%. Guadagni ridotti, ma sempre meglio di niente.