
Il mattone si conferma una scelta di investimento importante per gli italiani. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa il 19,4% delle compravendite immobiliari, nella prima parte del 2024, è stato realizzato per investimento, un dato non lontano da quello registrato un anno fa al 19,6%.
Secondo quanto dice l’agenzia, i proprietari sono oggi maggiormente orientati verso una continuità dei guadagni derivanti da locazione e una gestione meno complessa dell’immobile. Infatti, l’analisi prende in esame locazioni a lungo termine e non stagionali.
Investire nell’immobiliare: quali sono i rendimenti città per città
In base ai dati provenienti dalle agenzie del Gruppo si riscontra una leggera contrazione degli acquisti per investimento da destinare a immobili ricettivi, in particolare nelle località in cui c’è una certa saturazione del mercato.
I rendimenti annui da locazione restano comunque interessanti. Dati alla mano, per un bilocale di 65 mq nelle grandi città italiane si registra un rendimento pari al 5,6%.
In particolare le metropoli che hanno i rendimenti maggiori sono Genova, con un rendimento annuo lordo del 7,0%, è al vertice della classifica. La città offre una combinazione di prezzi accessibili e una forte domanda di affitti, rendendola una scelta ideale per gli investitori. Dietro Genova, Palermo che registra un rendimento del 6,9%. La città negli ultimi anni sta sperimentando una rinascita turistica che la rende interessante per chi investe. Conclude il podio Verona, con un rendimento del 6,5%, questa città è nota per la sua economia dinamica e la sua attrattiva turistica, che garantiscono una domanda costante di affitti.
Investire nel mattone: occhio alla rivalutazione del capitale
Ma chi investe nel mattone, oltre al rendimento mira anche alla rivalutazione dell’immobile e, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un recupero dei prezzi.
Gli investitori preferiscono le aree con la presenza di atenei, di aziende che attirano lavoratori fuori sede, dotate di servizi e sottoposte ad interventi di riqualificazione. In generale tra le aree che hanno registrato aumenti di prezzi ci sono quelle potenziate con la metropolitana, ad esempio. Dal 1998 al 2024, limitando l’esame alle grandi città italiane risulta una rivalutazione dei prezzi del 48,1%. Quella che si è rivalutata maggiormente è stata Milano con + 135,4%, seguita da Napoli e Firenze con + 77,1%.