Investimenti, le azioni e i corporate bond da privilegiare nel 2025 secondo Deutsche Bank
Gli investitori sono alla ricerca delle opportunità di investimento per il nuovo anno. Per capire come muoversi sui mercati dopo il rally dei titoli tecnologici e delle criptovalute abbiamo incontrato Manuela Maccia, Chief Investment Officer per l’Italia di Deutsche Bank.
Maccia, quali sono i mercati azionari e obbligazionari da preferire nel 2025?
Il quadro macroeconomico che si prospetta l’anno prossimo dovrebbe essere favorevole per i mercati azionari e per le obbligazioni di società di buona qualità.
L’economia globale, infatti, rimane su un percorso di crescita robusto e pensiamo che il ritmo di crescita del 3% visto quest’anno prosegua anche l’anno prossimo. Gli Stati Uniti dovrebbero ancora guidare la crescita economica tra le economie sviluppate, mentre l’Eurozona continuerà la ripresa seppur ad un ritmo contenuto.
In questo contesto, gli utili azionari dovrebbero crescere e fornire fondamentali attraenti. A livello geografico, l’eccezionalismo degli Stati Uniti dovrebbe proseguire e le politiche pro-crescita della futura amministrazione Trump rendono i listini statunitensi interessanti. Nonostante le difficoltà dell’economia, ci aspettiamo che le borse dell’Eurozona possano registrare buone performance nel 2025 grazie alla componente di aziende “export-led” che dipendono più dagli sviluppi della domanda globale che, come indicato dalle nostre previsioni di crescita, dovrebbe rimanere buona a nostro parere. L’Asia resta il motore della crescita e offre opportunità a valutazioni più contenute ma con selettività.
Sui mercati obbligazionari i nuovi livelli dei rendimenti consentono di cogliere molte opportunità che il precedente contesto di tassi bassi aveva smesso di offrire. Le obbligazioni societarie di qualità offrono un rendimento complessivo attraente, anche se gli spread si trovano sui minimi da parecchi anni.
Quali settori in particolare?
Gli shock strutturali a cui stiamo assistendo, oltre a tenere elevata l’incertezza globale, offrono anche delle opportunità di investimento che è possibile capitalizzare. Le sfide che l’economia deve affrontare, infatti, sono molteplici: il nuovo contesto politico e geopolitico, la demografia e i cambiamenti climatici richiedono investimenti ingenti. Per questo, in ottica strutturale, prediligiamo i settori della sanità, dei beni di consumo, della tecnologia ma anche il settore finanziario.
Inoltre, continuiamo ad adottare un approccio “barbell” sulle capitalizzazioni di mercato investendo nei suoi estremi per cogliere, da una parte, la crescita secolare degli utili e la solidità di bilancio della large e mega cap, dall’altra, le valutazioni contenute e la ciclicità degli utili delle società small e mid cap che sono più sensibili ai tassi di interesse.
Per chi non ha ancora posizioni sui mercati azionari cosa consigliate di fare?
Anche se l’obbligazionario è tornato ad esprimere discreti livelli di rendimento da sfruttare nella parte più conservativa dei portafogli “bloccando” un rendimento di poco superiore al 3% sulle obbligazioni investment grade europee, nei portafogli i mercati azionari rimangono la chiave di volta per cogliere al meglio la crescita economica che ci aspettiamo.
Gli ultimi due anni sono stati molto positivi per i mercati azionari e alcuni indici sono ai massimi storici. Ma la storia ci insegna che sui mercati azionari gli anni positivi sono molto più frequenti di quelli negativi. Quindi, non bisogna escludere che il 2025 possa proseguire positivamente, come effettivamente ci aspettiamo.
Un ingresso graduale sui mercati azionari è una scelta adatta e che noi proponiamo con diverse soluzioni di investimento. Permette di “smussare” i prezzi di acquisto e incrementare a piccoli passi la componente azionaria fino al livello desiderato. In alternativa, è possibile adottare soluzioni di investimento gestite che permettono un’esposizione ai mercati azionari coprendo, tramite appositi strumenti finanziari, il rischio di movimenti al ribasso importanti.