Società

Interventi Banche centrali sempre più inutili? Alert liquidità in Cina

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – La Russia insegna. Nel giorno del maxi rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale, concepito per sostenere il rublo, l’effetto è stato opposto. La valuta è crollata a ritmi record, fino a 100 nei confronti dell’euro e a 80 nei confronti del dollaro.

Il caso della Cina è diverso. Qui la Banca centrale ha promesso una politica monetaria espansiva (contrariamente a quella di tipo restrittivo della Russia); detto questo, i parallelismi in termini di “flop” non mancano.

Nonostante l’apertura della People’s Bank of China ad adottare nuove misure di allentamento monetario, il tasso repo sui bond a sette giorni – elemento chiave per misurare la liquidità sul mercato monetario cinese – hanno testato nelle ultime ore – stando a quanto riporta il Financial Times – il 7,55%, ovvero il record dalla fine di gennaio.

Il denaro è passato di mano anche a tassi fino all’8,5%, confermando un quadro più preoccupante rispetto a quello presentato dai tassi ufficiali.

Nel caso specifico della Cina, c’è da dire comunque che ci sono alcuni fattori che stanno mettendo sotto pressione il mercato. Intervistato da Reuters un trader di una banca commerciale cinese con sede a Shanghai ha sottolineato che “le condizioni di liquidità sono molto scarse. A spingere al rialzo i tassi sono sia le società che stanno chiedendo soldi in prestito per pagare le tasse che quelle 12 aziende che stanno sbarcando in borsa (e che drenano dunque denaro)”. E’ vero poi che nella giornata di oggi la Banca centrale si è astenuta dall’intervenire sul mercato. (Lna)