Economia

Inflazione, presto l’emissione di un Btp indicizzato a 10 anni

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Il ministero dell’Economia scalda i motori per l’emissione di un BTP€i a 10 anni. Il nuovo titolo decennale indicizzato all’inflazione dell’area euro, con esclusione dei prodotti a base di tabacco, avrà scadenza 15 maggio 2033.

Secondo quanto reso noto dal ministero, la transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. L’asta BTP€i prevista per il 23 febbraio potrebbe pertanto essere cancellata. Nel mese di dicembre l’inflazione nella zone euro si è portata al 5%, l valore più alto dall’inizio delle sue rilevazioni, nel 1997.

Il collocamento sindacato è stato affidato a BofA, Citibank, HSBC, Société Générale e UniCredit.

Btp indicizzato all’inflazione, le caratteristche

Il Btp indicizzato all’inflazione europea è un titolo di Stato che fornisce all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro, misurata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (Iapc) con esclusione del tabacco.

Grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, alla scadenza è riconosciuto al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi nel corso della vita del titolo. In ogni caso il Btp€i garantisce la restituzione del valore nominale sottoscritto: anche nel caso in cui si verifichi, nel periodo di vita del titolo, una riduzione dei prezzi, l’ammontare rimborsato a scadenza non sarà mai inferiore al valore nominale (100).

In caso di rimborso anticipato, l’ammontare corrisposto sarà pari (i) all’intero capitale sottoscritto moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione e, solo nel caso in cui questo coefficiente fosse inferiore o uguale ad uno, l’ammontare rimborsato sarà pari al valore nominale del titolo stesso; più (ii) il rateo di interessi.

Le cedole pagate al sottoscrittore sono di importo variabile ma garantiscono un rendimento costante in termini reali, ovvero in termini di potere di acquisto.
L’ammontare di ciascuna cedola, infatti, è calcolato moltiplicando il tasso di interesse fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola.