Economia

Inflazione: gli alimenti più salati con l’alluvione in Emilia Romagna

La spesa al supermercato è diventata quasi un incubo per gli italiani, costretti a fare i conti con un’inflazione che non sembra voler allentare la morsa, soprattutto sui beni alimentari.

Tanto che sempre più famiglie italiane si trovano costrette a indebitarsi o ad erodere i risparmi accumulati nel corso della vita. Nel dettaglio, secondo l’Osservatorio “SalvaLaTuaCasa” realizzato da Esdebitami Retake in collaborazione con Nomisma, tra le famiglie che affermano di contrarre debiti o che prelevano risparmi per far quadrare il proprio bilancio, 1 su 2 dichiara che il proprio reddito è inadeguato rispetto al costo della vita.

E si vedono costrette a cambiare i comportamenti di spesa rispetto a un anno fa, riducendo non solo il budget per le attività superflue, ma anche le spese per i beni primari come, ad esempio, quelle per i generi alimentari (-6%) e le spese sanitarie (-9%).

Ad esacerbare la frugalità forzata conseguente a un’inflazione persistentemente elevata, in questi giorni si è aggiunta l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e che provocherà “forti ripercussioni sulle filiere della pasta e della panificazione”.

I danni ad agricoltura e allevamenti dell’alluvione in Emilia-Romagna

Stando all’allarme lanciato da Confagricoltura Emilia-Romagna, “mancherà oltre il 20% della produzione regionale di grano e orzo”. Con i campi flagellati dal maltempo, specifica l’associazione, “ci attendiamo un raccolto pari a zero su 13.000-15.000 ettari circa della superficie regionale investita a grano e orzo, complessivamente 260.000 ettari. Invece altri 50.000 ettari di cereali risultano allettati nella fase di fioritura, preannunciando una flessione produttiva molto pesante. A preoccupare sono anche le tante estensioni dove sarà difficile, se non impossibile, eseguire le operazioni di difesa fitosanitaria in grado di proteggere la pianta dalla minaccia di malattie fungine, di garantire lo sviluppo vegetativo e un buon raccolto, perché i terreni sono gonfi d’acqua e lo rimarranno per diversi giorni”.

L’alluvione, secondo le ultime stime, ha cancellato di netto 40 milioni di alberi da frutto e ha distrutto centinaia di allevamenti di bovini, maiali, pecore e capre.

L’alluvione romagnola infiamma l’inflazione alimentare

Una devastazione che taglia la produzione ortofrutticola italiana di circa il 20%, con effetti diretti sui prezzi al dettaglio. Già in questi giorni si segnalano listini in forte ascesa per alcuni prodotti come le ciliegie, vendute fino a 10 euro al chilo, e le pesche, che possono superare i 6 euro al kg, ma la riduzione delle disponibilità sul mercato italiano provocherà una ondata di rincari per tutto il comparto frutta e verdura, che potrebbe estendersi anche alla carne, soprattutto suina e ovina. All’interno di tale quadro, il rischio di speculazioni e di aumenti ingiustificati dei listini al dettaglio anche per prodotti provenienti dall’estero è elevatissimo, e per questo invitiamo il Governo e Mister Prezzi a vigilare con la massima attenzione sull’andamento del mercato alimentare”, ha messo in guardia il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele.

L’Emilia-Romagna, con una produzione agricola totale che nel 2021 ha superato i 7 miliardi di euro, è infatti al primo posto in Italia nella produzione di frumento e barbabietole da zucchero e primeggia nella produzione di orzo, riso, frutta, vino. Dalla regione arriva una fetta consistente di pesche, susine, albicocche, ciliegie e pere che troviamo in vendita nei mercati e presso i supermercati.

Emergenza Emilia, il Governo ha stanziato oltre 2 miliardi

Nel frattempo il Governo ha approvato un decreto legge che prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite dall’alluvione.

Nel dettaglio, il decreto prevede la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto. Per la scuola è invece previsto un fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica, e la facoltà al ministro dell’Istruzione, con ordinanza, a lavorare con una certa flessibilità all’adempimento degli esami di maturità con gli istituti coinvolti. È poi prevista la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro. E c’è anche una una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro.

Il Ministero degli Affari Esteri ha poi previsto un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest (che supporta la crescita delle imprese italiane nel mondo) con una copertura di ulteriori 300 milioni di euro. C’è poi la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro che riguarda tassi agevolati a fondo perduto.

Infine, il ministro della Cultura Sangiuliano prevede l’aumento temporaneo di un euro dei biglietti di ingresso ai musei, utilizzando i proventi di questa misura per ripristinare i beni culturali interessati.