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In Europa è tassato anche chi balla

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A Bruxelles i bar che permettono ai propri clienti di ballare devono pagare una tassa alle autorità locali. Gli ispettori comunali della capitale belga sono entrati in un bar del centro, camuffati in abito civile, per notificare ai proprietari del Bonnefooi, un locale del centro, che non erano in regola con il fisco e che avrebbero dovuto mettere in regola la propria posizione.

La tassa per ballare è stata scritta negli Anni 50 a Bruxelles e siccome il governo e le autorità locali hanno bisogno disperato di soldi freschi, dal 2014 hanno deciso di riportare in vita la stramba multa. Per ogni cliente che decide di salire in pista e ballare in un bar, il proprietario viene tassato e deve pagare 40 centesimi di euro a notte.

Significa che un locale che ospita una cinquantina di persone a serata di media, dovrà sborsare una fattura di 2mila euro l’anno. Una somma che un bar di successo riuscirebbe a pagare ma che rischia di scoraggiare la promozione della musica e della cultura nazionale e internazionale.

Da parte sua la città ha il diritto di reclamare questa “tassa sul ballo” adottata due anni fa. Chiunque “assisti o partecipi al ballo” costerà ai proprietari del locale una fattura extra per delle ragioni di sicurezza nonché di tranquillità e ordine pubblici.

La capitale d’Europa conta di fare rispettare il regolamento, dice Philippe Close, assessore della città e deputato del Partito Socialista, precisando di non avere ancora ricevuto lamentele da parte di chi è stato tassato e che l’esempio del bar Bonnefooi, i cui proprietari si sono rifiutati di pagare per due anni, è un caso isolato.

“Non ci sono mai stati problemi a parte uno dei locali che non paga da diversi anni e ha fatto parlare di sè sulla stampa. Non è per questo motivo che elimineremo la tassa”, ha dichiarato Close ai media del Belgio.

La tassa, che i critici sostengono sia equiparabile a una multa per infrazione contro chi balla, è stata rinnovata per altri due anni ieri dal consiglio comunale di Bruxelles. La misura, che riguarda una quarantina di locali, porta nelle casse comunali circa 92.000 euro l’anno. In media i bar devono sborsare 160 euro al mese.