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In arrivo nel 2023 il primo Eltif di Schroders

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All’inizio del 2023 il colosso londinese del risparmio gestito Schroders lancerà il suo primo Eltif (European Long Term Investment Fund): Schroders Capital Private Equity Eltif 2023. Come suggerisce il suo nome, il fondo, in via di autorizzazione, investe in private equity, ed è conforme all’articolo 8 della SFDR, che consente l’accesso a operazioni solitamente destinate a investitori istituzionali favorendo la diversificazione del portafoglio. Schroders sempre a inizio 2023 lancerà anche un fondo semi liquido sui real asset. I due annunci sono stati dati ieri in conferenza stampa da Luca Tenani, country head Italy di Schroders (nella foto sopra) e da Georg Wunderlin, global head of private assets di Schroders Capital, la divisione di Schroders dedicata agli investimenti nei mercati privati con oltre 88 miliardi di dollari in gestione (dato a fine giugno 2022) in strategie come private equity, venture capital, private debt, infrastrutture, immobiliare e investimenti a impatto.

Le caratteristiche del primo Eltif di Schroders

L’Eltif di Schroders è un prodotto che, per sua natura, contribuisce alla democratizzazione dei mercati privati, grazie anche a un investimento minimo ridotto pari a 10 mila euro. Il prodotto è concentrato per l’80% su operazioni di small e mid buyout europee, solo società non quotate, il restante 20% in venture growth. L’enfasi è sul tessuto imprenditoriale europeo rappresentato da società di piccole-medie dimensioni, spesso a conduzione familiare o di proprietà del fondatore. Ciò offre multipli di ingresso interessanti, un elevato potenziale di trasformazione delle società e una diversificazione più ampia rispetto alle soluzioni concentrate sui mercati domestici. Essendo inoltre art.8 per SFDR, Schroders Capital Private Equity Eltif 2023 può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di investimento in materia di sostenibilità grazie all’attività di engagement diretta con le aziende private, volta a favorire migliori condotte ambientali e sociali.

L’Eltif ha una soglia minimo d’investimento di 10 mila euro e investirà in 15-20 aziende, prevalentemente europee. Il prodotto si rivolge a clienti affluent e HNWI (High Net Worth Indivudual), cui sarà proposto tramite reti di private banking e consulenza finanziaria. Tenani ha precisato: “Siamo convinti che esista larga fetta di clienti che vorrebbero partecipare a un progetto imprenditoriale ed Eltif può soddisfarla. E’ importante capire l’orizzonte temporale di investimento”. Sul tema, Wunderlin ha chiarito: “La paura di alcuni investitori sui fatto che gli Eltif vincolano il capitale per periodi prolungati, per quanto fondata sottostima che già al quinto anno, prima dunque della fine dell’investimento (che è di 8 anni +2) la struttura comincia a redistribuire parte del capitale investito, a beneficio dei clienti finali”.

Perché un Eltif proprio adesso?

Secondo Schroders Capital, la via della democratizzazione dei private asset passa di necessità per la creazione di veicoli di investimento nuovi, che vanno concretamente incontro alle caratteristiche degli investitori al dettaglio, ai loro valori e alla user experience che hanno maturato nel tempo con i prodotti di risparmio gestito tradizionali. Inoltre lo Schroders Global Investor Study 2022 di Schroders attesta che l’ 86% degli investitori sarebbe disposto a comprare private asset se questi fossero proposto sotto forma di Eltif e con il supporto del consulente finanziario. I motivi principali dietro la scelta dei private asset sono diversificazione di portafoglio (52%) e minore volatilità a fronte di un profilo rischio / rendimento interessante (40%). Inoltre, ci sono ampi spazi di crescita nei private asset: l’allocazione media dei fondi pensione è del 27%, mentre per i risparmiatori è del 5%.

Tenani, country head Italy di Schroders, ha spiegato:

Il difficile contesto socio-economico che stiamo attraversando rappresenta un’ulteriore spinta verso una democratizzazione dei mercati privati. Gli Eltif sono a nostro avviso la via più agevole per accedervi da parte degli investitori individuali, che iniziano a mostrare un certo interesse. Da un nostro studio emerge infatti che l’86% degli investitori italiani prenderebbe in considerazione la possibilità di investire in asset privati attraverso un Eltif se questa soluzione venisse proposta da un consulente finanziario, in grado di dare loro maggiore sicurezza nell’utilizzare uno strumento che investe in un ambito così sofisticato”.

Georg Wunderlin, global head of private assets di Schroders Capital, ha aggiunto:

Cresce la complessità dei mercati e cresce, di conseguenza, la necessità per gli investitori al dettaglio di accedere a nuove forme di investimento in grado di offrire maggiore diversificazione e potenziale di rendimento, il tutto in un contesto regolamentato. Abbiamo già all’attivo una gamma di soluzioni semi-liquide per investitori non professionali e riteniamo di aver maturato l‘esperienza e le competenze necessarie per ampliare ulteriormente la platea”.

Chi è Schroders

Fondata nel 1804, Schroders è una delle più grandi società indipendenti di gestione degli investimenti d’Europa per masse in gestione. Al 30 giugno 2022, il patrimonio in gestione ammontava a 773,4 miliardi di sterline (898,4 miliardi di euro). La famiglia fondatrice resta l’azionista principale, detenendo circa il 48% delle quote della società. Schroders ha messo costantemente a segno risultati finanziari positivi. Ha una capitalizzazione di mercato di circa 7,7 miliardi di sterline, e conta su oltre 5.800 professionisti in 38 sedi. Tra i clienti figurano compagnie di assicurazione, fondi pensione, fondi sovrani, endowment e fondazioni. Gestisce inoltre asset per clienti finali nell’ambito delle loro relazioni con distributori, consulenti finanziari e piattaforme online. L’offerta di wealth management di Schroders riflette la sua ambizione strategica di fornire servizi di gestione patrimoniale e pianificazione finanziaria ai clienti lungo tutto lo spettro patrimoniale.

L’ingresso di Schroders nei private asset non stupisce: già nel 2018 Tenani in conferenza stampa aveva dichiarato che la società stava lavorando a prodotti finanziari che avessero un’architettura aperta e che fossero più liquidi di un fondo di private capital e che a questo fine era al lavoro con intermediari e private banker per studiare prodotti ad hoc in grado di portare un servizio oggi riservato a un investitore istituzionale anche a quello più retail. Nel 2017 Schroders aveva condotto due acquisizioni di società attive nei private market: Adveq, specialista di private equity, e l’anno dopo anche Algoquin Management Partners, real estate manager specializzato nel settore alberghiero.

Gli altri Eltif

Schroders non è la prima società a lanciare Eltif in Italia. Qualche mese fa Azimut ne ha lanciato uno, istituito dalla lussemburghese Azimut Investments sa e gestito in delega da Azimut Libera Impresa sgr: AZ ELTIF Infrastructure & Real Assets ESG. Il fondo è  dedicato agli investimenti in progetti infrastrutturali che possono generare un impatto sociale o ambientale misurabile e positivo. Amundi nel febbraio 2022 ha lanciato l’Eltif Private Investment Capital Opportunity (Epico), distribuito in esclusiva dal Gruppo Unicredit. Nel novembre 2021, Equita Capital sgr, l’asset management company dell’omonimo gruppo, specializzata nella gestione di asset alternativi, e Cordusio sim, boutique del gruppo Unicredit dedicata al wealth management, hanno annunciato il primo closing, a 50 milioni di euro, della raccolta di Equita Smart Capital Eltif, fondo di private equity focalizzato su piccole e medie imprese italiane e classificato come PIR alternativo lanciato a giugno dello scorso anno.