Economia

Imu seconda casa: saldo entro mercoledì, Stato incasserà quasi 10 miliardi

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È fissata per mercoledì 16 dicembre la scadenza per il pagamento della seconda rata dell’IMU sulla seconda casa. Entro quella data gli italiani verseranno 9,9 miliardi di euro, che porterà il gettito complessivo annuo sarà di 19,9 miliardi di euro.

La stima emerge dal Rapporto Imu 2020 elaborato dal Servizio Uil Lavoro, coesione e territorio, secondo cui saranno chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati).

Imu: costo medio della seconda rata: 535 euro

Il costo medio complessivo dell’Imu su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia, spiega Ivana Veronese segretaria Confederale Uil, sarà in media di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.

Se si prendono in considerazione i costi Imu sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro per il saldo), con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città.

Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale, della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), dovrà versare l’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro di saldo), con punte di 110 euro annui.

La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra Imu e Tasi ammonta al 10,5 per mille e, in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo), è in vigore ‘la ex addizionale Tasi’, fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille.

Chi pagherà di più

Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro.

I valori più ‘contenuti’ sono invece quelli di Asti con un costo medio di 580 euro, Gorizia con 582 euro, Catanzaro con 659 euro, Crotone con 672 euro e Sondrio con 674 euro. Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale a Roma si pagano mediamente 110 euro annui; a Milano 99 euro annui; a Bologna 96 euro annui; a Firenze 95 euro annui; a Napoli 95 euro annui.

In 18 città è in vigore la ex addizionale della Tasi, per cui, in questi Comuni, le aliquote superano quella massima dell’Imu (10,6 per mille). In particolare Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona l’aliquota è all’11,4 per mille; a Macerata all’11,3 per mille; a Terni e Siena, all’11,2 per mille; a Lecce, Massa e Venezia all’11 per mille; ad Agrigento al 10,9 per mille.