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Immobiliare Italia: parlano di ripresa? Figurarsi

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ROMA (WSI) – Prime avvisaglie di ripresa per il settore immobiliare, con prezzi degli immobili più stabili e tempi medi di vendita piu brevi. Lo ha evidenziato oggi a Torino l’Indice Fiups, acronimo di Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group Spa, che ha presentato l’indagine sul Sentiment del Settore Immobiliare relativo al secondo quadrimestre 2013.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Federimmobiliare, si propone di osservare su base quadrimestrale le aspettative a livello qualitativo dei diversi operatori dell’industria immobiliare e la percezione sull’andamento del mercato e degli investimenti nel comparto Real Estate.

Non si può ancora parlare di ripresa del mercato immobiliare, ma dall’indagine emerge per la prima volta da tanti mesi una marcata tendenza alla stabilità e una inversione di tendenza della riduzione dei prezzi lamentata in precedenza dagli operatori di settore.

Per il settore degli alberghi, il 44% circa degli operatori indica stabilità, a discapito degli immobili industriali, che continuano a risentire di una congiuntura negativa.

Diminuiscono inoltre i tempi medi di vendita e lo sconto medio praticato dal venditore rispetto al passato.

Quanto alle opportunità’ di investimento il Nord Est e il Nord Ovest presentano le migliori chance soprattutto nel settore industriale (per il 60% circa degli intervistati) e per quanto riguarda gli uffici (57%).

Milano brilla per gli uffici, al primo posto tra le località che presentano le migliori opportunità di investimento. A guidare la classifica degli immobili industriali e ancora Milano, seguita da Torino.

Le prospettive per il residenziale sembrano piu rosee in Centro Italia, e a Roma in particolare. Le città di villeggiatura marina, in particolare Capri e Portofino, mostrano le migliori opportunità sia residenziali che commerciali, rispettivamente per il 23% e per il 26% degli intervistati.

L’abolizione dell’Imu non viene considerata la misura che rilancerebbe, da sola, il settore. Circa la metà degli intervistati (49%) considera infatti nullo l’effetto di questa misura.

L’iniezione di liquidità da parte del sistema bancario, al contrario, è vista come una misura interessante dal 67% degli intervistati, insieme ad una fiscalità più leggera per le imprese (31,7%). Mantenere tassi di interesse a livelli bassi ancora per molto tempo e sostenere i finanziamenti, dunque, favorirebbe definitivamente la ripresa del settore immobiliare, secondo l’indagine. (TMNEWS)

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“Nonostante i primi spiragli positivi il settore della casa continua a soffrire. Bene quindi la volontà del Governo, tramite l’iniziativa annunciata oggi dal ministro Lupi, di affrontare l’emergenza casa a 360: affitti, mutui, compravendite, housing sociale e invenduto delle imprese. Tante sono ancora le cose da fare”.

Questo il commento del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, relativamente all’apertura del tavolo interministeriale sull’emergenza abitativa insediato a Palazzo Chigi al quale l’Ance offre il suo contributo per individuare soluzioni a un problema non solo economico ma anche sociale. “L’assenza di politiche per la casa in questi anni ha prodotto un disastro, imprese a terra e una grave emergenza abitativa – aggiunge Buzzetti – è arrivato quindi il momento che il Governo inverta la rotta e faccia della casa, come già altri Paesi hanno fatto, il centro della propria politica di sviluppo economico e sociale”.

I dati dell’Ance, infatti, indicano un settore ancora in difficoltà. Gli investimenti in nuove abitazioni fanno segnare per il 2013 una caduta ancora a due cifre: -14,3%, ciò significa che negli ultimi sei anni il comparto si è più che dimezzato (-51,6%). E nonostante questo il fabbisogno abitativo è continuato ad aumentare arrivando a quota 700.000 unità. “Attendiamo ora – conclude il presidente dell’Ance – che le misure sulla casa contenute nel decreto Imu vengano approvate definitivamente per ridare fiducia al mercato, far ripartire l’economia e affrontare l’emergenza abitativa”. (TMNEWS)