Economia

Il Superbonus traina il settore delle costruzioni

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Circa 235 mila posti di lavoro generati, con un aumento del Pil legato per più di un terzo alla crescita del comparto e introiti fiscali oltre il 30%. Questi i numeri che caratterizzano gli ultimi due anni del settore delle costruzioni in Italia secondo un rapporto di Silvi Costruzioni Edili.

A far da volano al settore il Superbonus al 110%, la maxi detrazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio subito lo scoppio della pandemia da Covid-19 che ha paralizzato l’attività economica tricolore. Nel 2021 sono stati spesi oltre 36 miliardi di euro solo a considerare i cappotti termici. Grazie al Superbonus 110%  nel 2021 erano ripartiti gli investimenti: +25% secondo lo Smart Building Report del Politecnico di Milano. “E negli ultimi 2 anni il settore delle costruzioni ha potuto appunto svolgere un ruolo chiave nello sviluppo economico del nostro Paese”, ribadisce Silvia Silvi, direttrice generale di Silvi Costruzioni Edili.

Ma i problemi sono all’orizzonte e riguardano le pressioni inflazionistiche e il caro materie prime.

I problemi del settore delle costruzioni

“Già nel corso della crisi pandemica la scarsità di materiale aveva determinato una grave difficoltà di reperimento delle risorse necessarie all’edilizia. Poi l’inflazione e l’aumento delle materie prime hanno innescato un rallentamento nella realizzazione di opere pubbliche e cantieri privati, molti dei quali rimasti bloccati a causa di un vertiginoso aumento dei prezzi”, spiega Gianni Silvi, ceo di Silvi Costruzioni Edili.

Nei primi 9 mesi del 2022 si è poi registrato un ulteriore aumento del prezzo dell’acciaio tondo per cemento armato (+44%), mentre quello del bitume ha raggiunto addirittura un +446%. A ciò si aggiunge l’aumento dei costi legati all’energia con il gas naturale a +337% e l’energia elettrica a +275%.

“Oltre il 70% delle imprese edili non ha ricevuto alcun tipo di ristoro a copertura dei maggiori costi sostenuti a causa dei rincari dei materiali e ci sono ad oggi 23 mila cantieri ancora aperti per i quali le imprese edili attendono di ricevere almeno 5 miliardi di euro che esse sono state costrette ad anticipare per garantire la continuità dei lavori”, enfatizza Silvia Silvi.