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Hub finanziari, New York di nuovo in vetta al mondo

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New York strappa il primato a Londra e diventa il centro finanziario più importante a livello mondiale. Così hanno decretato gli esperti professionisti di istituzioni finanziarie in tutto il mondo intervistati per il settimo studio annuale “Global Regulatory Outlook (GRO)” di Duff & Phelps.

Londra, in cima alla classifica lo scorso anno, ha perso sicuramente a causa della Brexit, che continua a gettare un’ombra di incertezza sull’economia del Regno Unito. Il 52% del campione intervistato vede New York come il centro finanziario mondiale per eccellenza (+10% rispetto al 2018), mentre il 36% vede invece attualmente Londra come l’hub finanziario globale più rilevante (-17% dallo scorso anno). Nei prossimi 5 anni, la percentuale di professionisti che crede che New York manterrà questa posizione è scesa al 44%, e solo il 21% del campione ha dichiarato che Londra potrebbe essere il più importante centro finanziario mondiale. Tra le altre città spicca anche Hong Kong per cui il 12% degli intervistati ha dichiarato che la città cinese deterrà questo primato entro il 2024, un incremento significativo rispetto al 3% che aveva espresso questa opinione nel 2018.

La ricerca  inoltre ha messo in evidenza che le principali problematiche che deve affrontare la comunità finanziaria globale relativamente alla compliance regolamentativa continuano a riguardare i temi dell’anti-riciclaggio e del whistleblowing. L’utilizzo della tecnologia e la definizione del budget sono ulteriori fattori che le funzioni aziendali legate alla compliance devono tenere in considerazione.

Ken Joseph, Managing Director e Responsabile della practice Disputes Consulting di Duff & Phelps, ha dichiarato:

“Che siano basati in centri finanziari tradizionali o meno, i dirigenti della finanza responsabili in materia di governance, risk management e compliance sono alle prese con minacce significative derivanti da crescenti obblighi relativi a programmi anti-riciclaggio, protezione dei dati e privacy, cybersecurity, whistleblowers e ‘big data’ e tecnologia”.