In un’azione coordinata all’alba nella zona di New York una task force di decine di agenti del Federal Bureau of Investigation ha fatto irruzione nelle case di sette persone coinvolte nell’ennesimo caso di maxi truffa finanziaria. Alcune voci circolate a Wall Street parlano di un caso di “insider trading” all’interno del settore degli hedge fiunds.
Al momento le autorita’ americane non hanno rivelato ne’ di quale societa’ del comparto hedge funds si tratti, ne’ i nomi delle persone coinvolte, ne’ i capi d’accusa che sono il presupposto dell’intervento dell’FBI, si sa solo genericamente che si tratta appunto di “insider trading”, cioe’ manipolazione dei prezzi azionari e utilizzo in borsa di informazioni riservate non disponibili al pubblico. Le sette persone arrestate saranno portate di fronte a un tribunale federale di Manhattan piu’ tardi in giornata per la formalizzazione delle accuse da parte dello US Attorney, cioe’ dell’accusa.
La vicenda non si riferisce al recente caso di insider trading dell’hedge fund Galleon, anche se uno dei 7 arrestati oggi lavorava in quella societa’. Secondo le ultimissime voci in circolazione a New York sono implicati gli hedge funds Incremental Capital, Schottenfeld Group, e l’ufficio legale Ropes & Gray.
Lo US Attorney Preet Bharara, a cui nella mattinata di New York e’ stato presentato il caso, ha fatto venire i brividi in molti uffici di Manhattan di hedge funds e nelle sale trading di Wall Street. “Non abbiamo finito qui” ha esclamato il magistrato che ha messo sotto accusa 20 persone compresi i 7 arrestati stamattina. Capo d’imputazione per tutti: insider trading.
“Quanto e’ diffuso l’insider trading”?, si e’ chiesto lo US Attorney. “Non consociamo la risposta. Ma e’ nostra intenzione conoscerla”. Bharara ha poi chiesto a chi e’ colpevole ed e’ ancora a piede libero di auto-denunciarsi. “Dovreste bussare voi alla nostra porta prima che noi bussiamo alla vostra”, ha detto.
L’Fbi ha usato durante le indagini le tipiche tecniche della polizia investigativa per catturare i colletti bianchi colpevoli di insider trading. I telefoni ovviamente erano sotto controllo e alcuni testimoni pentiti hanno partecipato a determinate riunioni con microfoni nascosti. Non sono serviti a nulla i cellulari pre-pagati usati dagli imputati, l’Fbi dispone ormai di tecniche molto sofisticate.