Economia

Green bond: patrimonio gestito più che raddoppiato in un anno

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La crescente popolarità e l’emissione di green bond sta portando a una crescita significativa dei fondi “verdi”, sia in termini di numero che di patrimonio gestito.

Forte crescita delle emissioni di obbligazioni verdi

I bond i cui proventi sono utilizzati esclusivamente per finanziare progetti ambientali stanno guadagnando popolarità come afferma una ricerca di Scope Explorer che snocciola qualche numero. Basti pensare che nel primo semestre del 2019  sono stati emessi a livello mondiale 118 miliardi di dollari USA di obbligazioni verdi, pari a una crescita del 48% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.  La Germania è il quinto maggiore emittente di obbligazioni a livello mondiale per volume di emissioni e il governo tedesco prevede di lanciare un’obbligazione verde il prossimo anno.

Exploit dei fondi green bond: patrimonio tocca oltre 5 miliardi

I fondi green bond hanno standard minimi di ESG (ambiente, sociale e governance) che un emittente deve soddisfare per essere idoneo all’investimento. Questi includono l’applicazione di criteri di esclusione, lo screening ambientale positivo e la rendicontazione dell’impatto. I più frequentemente esclusi dai portafogli dei fondi di investimento verdi sono i produttori di armi e altri settori controversi come la produzione di tabacco o di carbone.

Il numero dei fondi green bond sale a 29 e il patrimonio gestito tocca i 5,8 miliardi di euro. La forte domanda di investimenti sostenibili, soprattutto tra gli investitori istituzionali, ha portato quest’anno ad ulteriori emissioni di fondi obbligazionari verdi.
A fine ottobre 2019 sono stati approvati per la vendita in Germania 29 fondi obbligazionari verdi contro i ai 24 dell’ottobre 2018). I 29 fondi hanno un volume totale di poco meno di 5,8 miliardi di euro. Si tratta di un aumento di circa il 150% rispetto al dato dello studio di Scope dell’anno precedente.
Tutti i fondi inoltre, dice la ricerca, hanno ottenuto rendimenti positivi tra lo 0,8% e il 9,7% entro la fine di ottobre 2019.