Economia

Grecia, Merkel vede Tsipras che dice: “Senza aiuti è default”

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BERLINO (WSI) – Tutti gli occhi dei mercati valutari e finanziari sono puntati su Berlino, dove si terrà il vis-a-vis tanto atteso tra il premier greco Alexis Tsipras e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

I due leader di Grecia e Germania cercheranno di trovare un accordo sulle riforme e i prestiti da concedere al travagliato paese del Mediterraneo. Da Berlino (e da Francoforte dove ha sede la banca centrale europea) è arrivato l’ultimatum definitivo ad Atene.

Tra le nuove riforme che verranno presentate oggi da Tsipras, secondo le indiscrezioni sarà presente un auemtno delle tasse su tabacco e alcol e l’innalzamento dell’età pensiobaile. Il primo ministro greco ha ribadito la necessità di avere nuovi aiuti, perché “Senza di essi è impossibile ripagare il debito già da fine mese”.

Le tensioni sono cresciute negli ultimi giorni e con esse i tassi sui bond ellenici a breve termine. Detto questo entrambe le parti sembrano intenzionate a trovare un accordo, dal momento che è la soluzione che conviene a tutti nell’area euro. E anche gli operatori di Borsa paiono crederci. L’azionario fa un balzo del 3%, con il settore bancario che fa da trascinatore forte di un progresso del +10%.

Come conseguenze sul valutario, la moneta unica potrebbe rafforzarsi sul dollaro e le altre divise concorrenti se dovessero arrivare segnali positivi dall’incontro. Per il momento cede lo 0,18% in area 1,0820 dollari. I minimi di seduta sono stati toccati a $1,0770 (-0,5%).

Nonostante il calo accusato ultimamente dal dollaro, “la maggior parte degli investitori lo interpretano come un passo falso in un contesto di trend rialzista a medio termine”, sostengono gli strategist sul valutario di Citigroup. Un trend che pare essere già ripreso oggi.
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Il tempo stringe per Atene. I soldi stanno per finire come dimostra il fatto che le farmacie siano di nuovo a corto di medicinali. I rivenditori all’ingrosso sembrano infatti aver adottato una stretta sulle forniture che ha provocato scarsità degli antidolorifici più diffusi e di farmaci anti-infiammatori, come pure di antibiotici, insulina e vaccini.

A lanciare l’allarme è il capo dell’Associazione dei Farmacisti greci, Constantinos Lourandos, secondo cui il problema è causato dal fatto che i produttori diffidano dei grossisti che farebbero vero e proprio aggiotaggio rivendendo i carichi di medicinali a prezzi maggiorati in altri Paesi invece di rifornire il mercato locale.

“Alcune società ci costringono ad acquistare altri medicinali insieme a quelli di cui abbiamo bisogno altrimenti non accettano le nostre ordinazioni”, ha detto Lorandos al quotidiano greco Kathimerini.
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Nel 2009, secondo i dati raccolti dall’associazione, il valore delle cosiddette esportazioni ‘parallele’ ammontava a 1,4 miliardi di euro ma lo scorso anno è crollato a 310 milioni di euro.

Intanto il ministro delle Finanze greco Kotzias ha chiesto che venga costituita una commissione congiunta con la Germania per stabilire quali debbano essere i risarcimenti da ripagare ad Atene per i crimini e i danni commessi durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti.

Secondo i calcoli del think tank Bruegel Atene ha solo due settimane di tempo per assicurarsi i soldi che le servono per finanziare i suoi servizi pubblici.

(DaC)