Economia

Grecia, forse tutto rimandato a venerdì

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ROMA (WSI) – Altra giornata cruciale per i mercati. Si aspetta l’esito dell’ennesima riunione dell’Eurogruppo sul caso del debito greco. La riunione di mercoledì scorso, infatti, non ha portato a un nulla di fatto.

“Mi aspetto negoziati difficili”, ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras, in un’intervista rilasciata al settimanale tedesco Stern, pur dicendosi “assolutamente fiducioso” sull’esito della riunione. Non dello stesso avviso, e sicuramente avaro di incoraggiamenti, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, sulla possibilità di riuscire a trovare oggi una intesa.

“Dopo ciò che ho sentito… sono molto scettico”, ha detto Schaeuble, intervistato da una radio tedesca, accusando il governo greco di agire in modo “piuttosto irresponsabile” e di insultare i suoi partner.

Schaeuble non vuole che la Grecia esca dall’euro: “Non lo vogliamo”, ha ribadito, aggiungendo però che Atene deve fare il minimo indispensabile per soddisfare le sue pretese.

I ministri delle finanze dell’Eurozona si sono riuniti alle 14 di Bruxelles. Atene ha poco tempo, vista la scadenza, il prossimo 28 febbraio, del piano di aiuti in corso.

Se da una parte il capo del Tesoro greco Yanis Varoufakis ha detto che “ci sono linee rosse che non valicheremo”, il ministro spagnolo delle Finanze Luis De Guindos gli ha risposto a distanza, facendo sapere che la linea rossa invalicabile per lui è una sola: “la Grecia deve ripagare tutto il prestito ottenuto”.

La riunione, insomma, non inizia certo sotto i migliori auspici, tanto che secondo alcune fonti potrebbe concludersi con un ennesimo nulla di fatto, che richiederebbe una nuova riunione o un aggiornamento di quella odierna a giovedì 19 febbraio.
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Il ministro irlandese delle Finanze Micheal Noonan sottolinea anche che esiste una “remota possibilità di un nuovo vertice dell’Eurogruppo nella giornata di venerdì, nel caso in cui le trattative di oggi dovessero fallire”.

Sembra non aver dato buon esito, tanto per iniziare, la telefonata di ieri tra il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e il premier greco Alexis Tsipras.

Lo stesso Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, ha ammesso che la riunione è “difficile”, ma ha anche lasciato qualche speranza, sottolineando che un accordo “è possibile”, al suo arrivo al palazzo del Consiglio Ue. Dal canto suo il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis scrive sul New York Times che ci sono alcune linee che non vanno superate, ribadendo tutta la sua linea anti-austerity.

Riparla di nuovo Schaeuble che, al suo arrivo a Bruxelles, dice: “Quanto ho sentito finora non ha rafforzato il mio ottimismo sulla Grecia” e che “la decisione spetta alla Grecia”.
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Intanto sui mercato il debito greco viene percepito come sempre più rischioso. I tassi a tre anni sono saliti di 143 punti base al 17,15%. In vista dell’avvio dei negoziati dell’Eurogruppo, il decennale rende il 9,74% (+23 punti base) e il 5 anni rende il 13,98% (+72 punti base).

La Borsa di Atene cede più del 4%, con il settore bancario che lascia sul campo più dell’8,5%.

(Lna-DaC)